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s.agata nel cuore - Catania per te

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Nel 1605 la chiesa fu dal Capitolo della Cat<strong>te</strong>drale concessa ai<br />

Cappuccini, che <strong>per</strong>ò non la occuparono. Nel 1613 il vescovo Bonaventura<br />

Secusio la cedet<strong>te</strong> ai Minori Osservanti, alla quale famiglia egli appar<strong>te</strong>neva,<br />

era stato Ministro dell’ordine ed a sue spese fu costruito l’annesso convento,<br />

ove egli, dopo un quinquennio, cessò di vivere, fu tumulato <strong>nel</strong>la Cat<strong>te</strong>drale<br />

fra le por<strong>te</strong> della cappella del SS. Crocifisso e della sagrestia.<br />

Il <strong>te</strong>rremoto dell’11 gennaio 1693 distrusse fin dalle fondamenta<br />

convento e chiesa, che quindi vennero ricostruiti in ben diversa forma.<br />

Il <strong>te</strong>rremoto del 1818 rovinò la volta che fu quindi rifatta.<br />

Il <strong>te</strong>mpio ad una navata appartiene ai Regolari, sorge <strong>nel</strong>la piazzetta<br />

omonima col prospetto in semplice muratura con una porta ed uno s<strong>te</strong>mma<br />

sul frontone che un <strong>te</strong>mpo recava le insegne di San Francesco D’Assisi.<br />

Nel vestibolo, una bussola in legno con gra<strong>te</strong> indora<strong>te</strong> ed un’aquila<br />

bicipi<strong>te</strong> scolpita reca lo s<strong>te</strong>mma del vescovo Pietro Galletti. Il <strong>te</strong>sto del<br />

racconto del martirio, infatti, rivela in Agata la <strong>per</strong>fetta identità d’una giovane,<br />

che aveva varcato l’arco d’età che va dai 18 anni ai 25 non ancora compiuti.<br />

Sul piano del linguaggio proprio e dell’es<strong>per</strong>ienza <strong>per</strong>sonale di Agata si<br />

rileva: che <strong>nel</strong> vers. 57 della redazione latina è anzitutto detto che Agata <strong>nel</strong><br />

pro<strong>te</strong>stare contro Quinziano che aveva ordinato di infliggerle la tortura dello<br />

strappo della mammella, dice le parole: “non ti vergogni di stroncare in una<br />

donna ciò che tu s<strong>te</strong>sso hai succhiato”.<br />

Se Agata fosse stata ancora una quindicenne, avrebbe dovuto<br />

dichiararlo, <strong>per</strong> così stigmatizzare ancora di più la crudeltà di Quinziano; e poi<br />

<strong>nel</strong> vers. 67, allorché S. Pietro apparso in carcere ad Agata, la invita ad<br />

acconsentire che egli la risanasse, mentre Agata si rifiutava e S. Pietro invece<br />

insis<strong>te</strong>va <strong>per</strong>ché Agata non avesse rossore della sua presenza, ecco che cosa<br />

Agata rispose e replicò: “E che rossore posso io avere di <strong>te</strong>, che sei già troppo<br />

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