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<strong>per</strong>secuzione, anche <strong>per</strong> Vescovi e Papi. Molti cristiani, <strong>per</strong> paura, divennero<br />
s<strong>per</strong>giuri, chiamati “lapsi”, <strong>te</strong>rmine usato <strong>nel</strong> III secolo <strong>per</strong> definire i cristiani<br />
ricaduti <strong>nel</strong> paganesimo, specialmen<strong>te</strong> <strong>per</strong> coloro che, duran<strong>te</strong> le <strong>per</strong>secuzioni,<br />
avevano mostrato la loro debolezza di fron<strong>te</strong> all’idea della tortura, rinnegando<br />
la loro fede, sacrificando agli dei pagani.<br />
Passato il <strong>per</strong>iodo più grave volevano tornare a far par<strong>te</strong> della comunità.<br />
Contro costoro la disciplina inizialmen<strong>te</strong> assai rigorosa, diventa meno rigida<br />
arrivando a concedere che i “traditori” ritornassero <strong>nel</strong>la Chiesa, ma con la<br />
limitazione di rimanere <strong>nel</strong> gruppo dei peni<strong>te</strong>nti. Solo più tardi vennero<br />
riammessi a pieno titolo <strong>nel</strong>la comunità cristiana.<br />
La storia di <strong>Catania</strong> e <strong>nel</strong>lo specifico la sua grandezza religiosa, ha inizio<br />
con la mor<strong>te</strong> di Sant’Agata, eroica giovinetta, la cui dolce figura ammaliò i<br />
cuori dei suoi cittadini ed il suo sacrificio fu come il bat<strong>te</strong>simo <strong>per</strong> la città.<br />
Sul martirio e sulla vita della Santa Patrona si trovano solo 2 componimenti,<br />
uno del V secolo in latino, l’altro più recen<strong>te</strong> in greco, ma non si conoscono<br />
quelli scritti dai notari ecclesiastici, <strong>te</strong>stimoni oculari del martirio.<br />
Ma se gli atti protocollari del martirio furono distrutti, non fu distrutta<br />
fra il popolo la tradizione che viene confermata da molti scrittori come<br />
S. Ambrogio e S. Damaso, dove risulta che <strong>agata</strong> nacque in <strong>Catania</strong> da<br />
famiglia nobilissima, verso la metà del III secolo.<br />
In quel <strong>te</strong>mpo il proconsole Quinziano, che aveva sede a <strong>Catania</strong> presso<br />
il Palazzo Pretorio, situato <strong>nel</strong>l’attuale zona a mon<strong>te</strong> di Piazza S<strong>te</strong>sicoro,<br />
divenne fedele esecutore degli ordini dell’Im<strong>per</strong>atore romano.<br />
Nella <strong>Catania</strong> cristiana i <strong>te</strong>rremoti e le frequenti cola<strong>te</strong> laviche dell’Etna<br />
hanno eliminato od in par<strong>te</strong> occultato ogni documento di cultura e di vita<br />
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