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Il vescovo di <strong>Catania</strong> accolse la sua richiesta e duran<strong>te</strong> una cerimonia<br />
ufficiale (velatio) le impose il velo rosso fiamma delle vergini consacra<strong>te</strong>,<br />
quindi, divenne sposa di Cristo, dopo aver at<strong>te</strong>so con ansia e trepidazione<br />
quel momento e aver pregato tanto Dio di po<strong>te</strong>r offrire a lui il suo <strong>cuore</strong><br />
puro, la consacrazione la rese profondamen<strong>te</strong> felice, consen<strong>te</strong>ndole di vivere<br />
in preghiera e meditazione.<br />
Un giorno, il proconsole Quinziano fu informato che in città, tra le<br />
vergini consacra<strong>te</strong>, viveva una nobile e bella fanciulla. Decise allora che<br />
doveva conoscerla. Ordinò ai suoi uomini che la catturassero e la<br />
conducessero al palazzo pretorio: si trattava proprio di Agata.<br />
L’accusa formale, in forza dell’editto di <strong>per</strong>secuzione dell'im<strong>per</strong>atore<br />
Decio, era quella di vilipendio della religione di Stato, un'accusa riservata a<br />
tutti i cristiani che non volevano abiurare.<br />
In realtà l’ordine del proconsole nasceva anche dal desiderio di soddisfare<br />
un capriccio <strong>per</strong>sonale: piegare a sé una giovane bella e illibata e confiscarle i<br />
beni di famiglia. Per sottrarsi all’ordine del proconsole, Agata <strong>per</strong> qualche<br />
<strong>te</strong>mpo rimase nascosta lontano da <strong>Catania</strong>.<br />
Su questo punto storia e leggenda sono for<strong>te</strong>men<strong>te</strong> intreccia<strong>te</strong>: più città si<br />
con<strong>te</strong>ndono il merito di aver dato asilo alla Vergine esule. Tra le ipo<strong>te</strong>si più<br />
accredita<strong>te</strong>, la più probabile è quella secondo cui Agata si rifugiò a S. G.<br />
Galermo, contrada poco distan<strong>te</strong> da <strong>Catania</strong>.<br />
Secondo un’altra tradizione, che nasce con buona probabilità da un errore<br />
di trascrizione degli antichi atti del martirio, Agata si sarebbe rifugiata a<br />
Palermo, ultima ipo<strong>te</strong>si sostiene che si sarebbe nascosta in una grotta a Malta.<br />
Nei secoli, il popolo ha arricchito di avventure leggendarie la fuga e<br />
l’arresto di Agata. Una di ques<strong>te</strong> narra che ella, inseguita dagli uomini di<br />
Quinziano, giunta ormai nei pressi del palazzo pretorio, si fosse fermata a<br />
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