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s.agata nel cuore - Catania per te

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Ma come non rappresentare quei momenti carat<strong>te</strong>ristici, colmi di<br />

fascino religioso, della messa dell’aurora, con quelle scene di au<strong>te</strong>ntico delirio,<br />

che ti fanno piangere e rendere conto di quanto Sant’Agata sia amata dai suoi<br />

cittadini e sono momenti che sarebbe ben poca cosa <strong>per</strong>sino po<strong>te</strong>rli<br />

descrivere, <strong>per</strong>ché nessuno mai potrebbe compenetrarsi in quella sontuosa<br />

scena, soprattutto chi non ne è stato par<strong>te</strong>cipe, almeno <strong>per</strong> una sola volta.<br />

Ogniqualvolta io quei momenti <strong>per</strong>sino me li sogno nei giorni che precedono<br />

l’evento e poi quando finalmen<strong>te</strong> giunge il mattino della festa sento<br />

attraversare il mio corpo da una scarica di adrenalina che mi restituisce vigore<br />

e dà carica a quella molla che mi fa stare desto, spingendomi giù dal letto.<br />

Ecco, finalmen<strong>te</strong> ci siamo, sono le prime luci del quattro mattino ed il<br />

grosso della città non s’è ancora destato completamen<strong>te</strong> (non di certo i devoti<br />

malati d’insonnia), allorquando lascio mesto l’uscio di casa ed a piedi mi<br />

incammino sempre più alla volta di quei rintocchi di campana, che sembrano<br />

accompagnare il fruscio a vol<strong>te</strong> lesto, a vol<strong>te</strong> sonnolento dei miei passi.<br />

Alla marina, poi, è tutto un brulicare di gen<strong>te</strong>, con le candelore ad<br />

at<strong>te</strong>ndere la loro Patrona e quelle luci verdi a contornare gli antichi archi,<br />

<strong>per</strong>ché il <strong>te</strong>mpo non potrà cancellare la tradizione che si <strong>per</strong>de <strong>nel</strong>la not<strong>te</strong> dei<br />

<strong>te</strong>mpi, mentre una esclamazione in silenzio attraversa la mia men<strong>te</strong>: ecco<br />

anche oggi son presen<strong>te</strong> e son felice di esserci e par<strong>te</strong>cipare a questa festa.<br />

Adesso, allorquando il fercolo avrà varcato Porta Uzeda, potrò vedere<br />

da vicino, quasi sfiorare con mano il viso candido di giovinetta, che si erge a<br />

soave Santa Martire inviolata ed a Lei porgo il mio grazie infinito <strong>per</strong><br />

infondermi amore e serenità <strong>nel</strong> <strong>cuore</strong>.<br />

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