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del <strong>te</strong>rremoto del 28 dicembre 1908. Sotto l’arco di Porta Garibaldi c’è<br />
un’icona di Sant’Agata, mentre statue votive si trovano al SS. Crocifisso della<br />
Buona Mor<strong>te</strong>, alla Dumus Magistri, al Rotolo, su faccia<strong>te</strong> ed in<strong>te</strong>rni di<br />
moltissime chiese, unitamen<strong>te</strong> a s<strong>te</strong>li votive, fontane e lapidi marmoree.<br />
S. AGATA A DIFESA DA PESTE, TERREMOTI, ERUZIONI<br />
Era trascorso un anno esatto dal martirio quando l’Etna minacciò di<br />
distruggere <strong>Catania</strong> con un’inarrestabile e spaventosa colata lavica.<br />
Soltanto <strong>nel</strong> momento di maggiore sconforto qualcuno si ricordò<br />
dell’iscrizione sulla tavoletta di marmo con cui l’angelo aveva promesso aiuto<br />
alla città di <strong>Catania</strong>, patria di Agata. Così i catanesi con grande devozione,<br />
presero il velo rosso poggiato sul sarcofago della santa e, tra preghiere e<br />
invocazioni, lo portarono in processione dinanzi al fron<strong>te</strong> lavico.<br />
Il fiume di magma infuocato si arrestò <strong>per</strong> miracolo, lasciando incolumi gli<br />
abitanti e intat<strong>te</strong> le case dei villaggi ai fianchi del vulcano. Fu un tripudio: lodi,<br />
celebrazioni, inni di ringraziamento.<br />
Proprio in seguito a questo evento Agata fu proclamata santa.<br />
Dopo questo primo miracolo la fama di Sant’Agata si diffuse rapidamen<strong>te</strong><br />
in tutta l’isola e da lì a poco si propagò oltre lo stretto di Messina.<br />
La sua tomba, venerata in una cappelletta nei pressi del luogo del martirio,<br />
divenne meta di numerosi pellegrinaggi.<br />
Il suo nome venne in seguito inserito <strong>nel</strong> canone della messa e, fino alla<br />
recen<strong>te</strong> riforma del concilio Vaticano Il, era pronunciato ogni giorno dai sacerdoti<br />
in <strong>te</strong>sta all’elenco delle san<strong>te</strong> martiri ricorda<strong>te</strong> dalla Chiesa.<br />
Con quel primo miracolo ot<strong>te</strong>nuto <strong>per</strong> in<strong>te</strong>rcessione di Sant’Agata, <strong>Catania</strong><br />
legò in maniera indissolubile il suo nome e il suo destino alla po<strong>te</strong>n<strong>te</strong><br />
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