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quale (lungo m. 4 e largo m. 0,5), appena fu opposto a contatto della lava, da<br />
bianco divenne rosso, facendola miracolosamen<strong>te</strong> arrestare il 5 febbraio.<br />
Quello del 303, quando Lucia di Siracusa si recò con la madre<br />
gravemen<strong>te</strong> malata a pregare sul sepolcro di Agata, la quale le apparve in<br />
sogno rassicurandola della guarigione.<br />
Quello del <strong>te</strong>rremoto del 1169, giorno dell’anniversario della mor<strong>te</strong> di<br />
Sant’Agata, in cui la città, scossa da un violentissimo <strong>te</strong>rremoto, fu quasi<br />
in<strong>te</strong>ramen<strong>te</strong> distrutta ed i sopravvissuti, prelevato il velo, ot<strong>te</strong>nnero quie<strong>te</strong>.<br />
Quello del 1231, quando Federico II scese in Sicilia <strong>per</strong> assoggettare<br />
<strong>Catania</strong> al suo dominio, decise di sedare <strong>nel</strong> sangue la rivolta del popolo,<br />
tuttavia, mentre assis<strong>te</strong>va alla pubblica messa, aprendo il suo libro di<br />
preghiere, in ogni pagina trovò la scritta in latino “Non offendere la Patria di<br />
Agata, <strong>per</strong>ché Essa vendica le ingiustizie”. Ciò bastò <strong>per</strong> sedare le violenze.<br />
Il Vescovo Maurizio raccontò che, a seguito dell’invito ai fedeli di far visita<br />
alle Reliquie di ritorno a <strong>Catania</strong>, un gruppo di monaci brasiliani, risiedenti a<br />
Troina, venne in pellegrinaggio a <strong>Catania</strong> <strong>per</strong> onorare la Santa Martire.<br />
Fra questi c’era un giovane novizio, il quale, a metà strada inciampò e<br />
s’infortunò al ginocchio, quindi, non poté proseguire.<br />
Il su<strong>per</strong>iore, a guida dei frati, ingiunse al giovane di rimanere<br />
pruden<strong>te</strong>men<strong>te</strong> sul posto finché al ritorno da <strong>Catania</strong>, non lo avesse ripreso e<br />
riaccompagnato al monas<strong>te</strong>ro. Il giovane ubbidì, tuttavia, mentre era assopito,<br />
gli apparve in visione Sant’Agata, la quale l’avvertì che Dio l’aveva guarito e lo<br />
faceva miracolosamen<strong>te</strong> giungere a <strong>Catania</strong>, ancor prima che arrivassero i suoi<br />
confra<strong>te</strong>lli al <strong>te</strong>mpio, ove era il corpo della martire.<br />
Tale <strong>te</strong>stimonianza ha un <strong>per</strong>fetto riscontro <strong>nel</strong>la biografia di S. Silvestro<br />
da Troina, vissuto in quel 1126, trovata <strong>nel</strong>la biblio<strong>te</strong>ca del convento.<br />
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