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s.agata nel cuore - Catania per te

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Il dotto monaco, in<strong>te</strong>nto ad indagare <strong>nel</strong> suo convento le gesta della sua<br />

gen<strong>te</strong> normanna, dovet<strong>te</strong> essere sicuramen<strong>te</strong> colpito dalla notizia, prop<strong>agata</strong>si<br />

<strong>nel</strong> mondo cristiano, del trasporto delle reliquie di Sant’Agata da<br />

Costantinopoli, ma non è da sottovalutare il fatto che Ruggero d’Altavilla,<br />

ricostituito il vescovado di <strong>Catania</strong>, avesse affidato il nuovo <strong>te</strong>mpio ed il<br />

convento di Sant’Agata all’ordine di S. Benedetto, stabilendo che Orderico<br />

divenisse il Vescovo della città.<br />

Orderico, fra l’altro, omet<strong>te</strong> il nome di S. Lucia fra i santi trasportati da<br />

Costantinopoli, ma non quello di Sant’<strong>agata</strong>, <strong>per</strong> cui, la sua <strong>te</strong>stimonianza<br />

risulta ancor più at<strong>te</strong>ndibile. Lo s<strong>te</strong>sso Vescovo Maurizio <strong>nel</strong> 1131 regalò un<br />

pezzetto di osso di Sant’Agata al monas<strong>te</strong>ro del SS. Salvatore di Messina,<br />

ricevendone in cambio il braccio di S. Giorgio. Nel 1143, trovandosi <strong>nel</strong><br />

medesimo convento, fu colpito da grave malattia, santamen<strong>te</strong> spirò.<br />

Maurizio, succeduto ad Ansgerio (anche lui benedettino), prima di<br />

diventare Vescovo di <strong>Catania</strong> (venerato come santo <strong>per</strong> le sue virtù), fu<br />

chiamato assieme alla sua comunità monastica, dal con<strong>te</strong> Ruggero d’Altavilla,<br />

al fine di debellare i saraceni (invasori d’Italia e Sicilia, nonché idolatri ed<br />

assassini) ed affermare il regno dei normanni.<br />

Da un editto senatoriale risulta che il 7 marzo del 1687, <strong>per</strong> gius<strong>te</strong> e<br />

ragionevoli cause, la festa della Traslazione delle reliquie della Patrona fu<br />

spostata al 21 dello s<strong>te</strong>sso mese, tradizione che durò fino al 1712. Alla vigilia<br />

si usava portare lo scrigno in processione <strong>nel</strong>la chiesa della SS. Annunziata<br />

(Carmine) fuori le mura, dove era cantata la messa. Alla processione<br />

in<strong>te</strong>rvenivano i canonici della Collegiata, tutti gli ordini religiosi con la propria<br />

croce, cantando lodi e salmi.<br />

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