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par<strong>te</strong>cipare) ed il giorno della festa era l’unico in cui esse po<strong>te</strong>vano andare al<br />
caffè, od alla taverna ad offrire da bere agli uomini (obbligati ad accettare) ed<br />
invitarli a ballare.<br />
Le lavandaie che in Sant’Agata hanno la loro Patrona, dal canto loro<br />
facevano spesso subire agli uomini sul posto di lavoro, burle grossolane,<br />
come il taglio della barba e dei capelli, mentre torme di donne con bastoni<br />
assalivano minacciose uomini, oppure altri uomini recarsi ad attingere acqua<br />
al comando im<strong>per</strong>ioso delle mogli. Ed era il <strong>te</strong>mpo in cui anche le<br />
“ntuppa<strong>te</strong>ddi” a <strong>Catania</strong> tramontavano e venivano fischia<strong>te</strong>.<br />
Il filo di paren<strong>te</strong>la che unisce le usanze spagnole e francesi con quelle<br />
catanesi, sta <strong>nel</strong> fatto che tut<strong>te</strong> erano connesse con la festa di Sant’Agata e ciò<br />
era forse conseguenza del dominio spagnolo in Sicilia.<br />
LE CHIESE CATANESI DEDICATE A SANT’AGATA<br />
Andando in giro <strong>per</strong> la città di <strong>Catania</strong>, duran<strong>te</strong> i tre giorni di festa, più<br />
facilmen<strong>te</strong> è possibile visitare i luoghi di culto di Sant’Agata.<br />
Chiese che hanno voluto ricordare la Santa Patrona se ne possono<br />
riscontrare in numero esponenziale ed enumerarle una <strong>per</strong> una sarebbe<br />
assolutamen<strong>te</strong> impossibile, <strong>te</strong>nuto conto che la devozione del popolo<br />
catanese ha fatto sì che, <strong>nel</strong> <strong>te</strong>mpo, quasi in ciascun <strong>te</strong>mpio non dovesse<br />
mancare una statua od un dipinto che la raffigurasse e ricordasse.<br />
Ve ne sono alcune, <strong>per</strong>ò, come il Duomo, che sono sta<strong>te</strong> in<strong>te</strong>ramen<strong>te</strong> a Lei<br />
dedica<strong>te</strong>, al cui es<strong>te</strong>rno hanno sculture che la rappresentano, come ad<br />
esempio San Placido, San Biagio, la Collegiata, il Santo Carcere, S. Ca<strong>te</strong>rina da<br />
Siena, altre che all’in<strong>te</strong>rno espongono statue della Patrona, come ad esempio<br />
S. Francesco di Paola, presso l’omonima piazza, o del SS. Sacramento<br />
Ritrovato, S. M. dell’Ogni<strong>nel</strong>la, altre ancora l’hanno voluta ricordare con<br />
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