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s.agata nel cuore - Catania per te

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Si racconta che, <strong>nel</strong> 1339 il fra<strong>te</strong> Angelo Pista<strong>te</strong>, sacrista e custode<br />

dell’archivio della Cat<strong>te</strong>drale, una not<strong>te</strong>, col pre<strong>te</strong>sto di voler prendere un<br />

apparato sacro, da utilizzare il giorno dopo <strong>per</strong> una funzione matrimoniale di<br />

una sua nipo<strong>te</strong>, favorito dalle <strong>te</strong>nebre, entrò <strong>nel</strong>la sacrestia, aprì la caxia<br />

argen<strong>te</strong>a del 1266 (la seconda cassa, mentre la <strong>te</strong>rza è l’attuale scrigno),<br />

con<strong>te</strong>nen<strong>te</strong> le Reliquie e i documenti più importanti della Chiesa, estrasse il<br />

privilegio di Enrico VI Hohenstaufen (figlio di Federico Barbarossa), ne tolse<br />

la bolla d’oro e la rubò.<br />

Avendo <strong>per</strong>ò fatto rumore, se ne accorse fra<strong>te</strong> Antonio Trombetta<br />

(allora chierico, poi divenuto sacerdo<strong>te</strong>), che dormiva accanto alla sacrestia, il<br />

quale gli rivolse con ques<strong>te</strong> parole in dialetto: L’altro gli rispose: <br />

Trascorso qualche <strong>te</strong>mpo, un giorno fra<strong>te</strong> Angelo aprì la cassa, tolse il<br />

privilegio di Enrico VI e fingendo che la bolla fosse stata rubata da altri,<br />

cominciò a gridare:<br />

Quasi os<strong>te</strong>ntando meraviglia, dolore e dispetto, gridando a gran voce<br />

richiamò tutti i monaci del Capitolo della Cat<strong>te</strong>drale, mostrando loro il<br />

privilegio spogliato della bolla d’oro, chiamandoli quasi a <strong>te</strong>stimonianza.<br />

Un tumulto di passioni passò tra i monaci, soprattutto timore che il<br />

documento, la magna carta di diritti della Chiesa catanese, sprovvisto della<br />

bolla, fosse privo di autorità. Si stabilì allora di fare una riunione, <strong>nel</strong>la quale<br />

all’unanimità venne deciso di rivolgersi a Pietro II d’Aragona, Re di Sicilia,<br />

<strong>per</strong> avere giustizia. Il Re ordinò ai giudici della sua Magna Curia di indagare e<br />

scoprire la verità. Costoro, giunti in Cat<strong>te</strong>drale e <strong>per</strong>suasi che non po<strong>te</strong>vano<br />

essere estranee le <strong>per</strong>sone addet<strong>te</strong> al servizio della Chiesa, arrestano e<br />

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