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Questa seconda cassa ai <strong>te</strong>mpi del Vescovo Marziale ed ancor prima,<br />
era collocata <strong>nel</strong>l’antica sacrestia, presso l’ala sinistra della chiesa, ove adesso<br />
sorge la cappella della Madonna, in prossimità dell’antico monas<strong>te</strong>ro<br />
benedettino, custode della chiesa.<br />
La <strong>te</strong>rza cassa è il famoso scrigno, mirabile o<strong>per</strong>a d’ar<strong>te</strong> della seconda<br />
metà del secolo XV, all’in<strong>te</strong>rno del quale trovarono posto par<strong>te</strong> dei<br />
documenti, mentre la restan<strong>te</strong> par<strong>te</strong> fu conservata <strong>nel</strong>la seconda vecchia cassa.<br />
Siamo <strong>nel</strong> 1366 agli albori del Rinascimento quando una nuova luce<br />
s’irradia sulla sor<strong>te</strong> del culto agatino ed il grande Vescovo Marziale affida<br />
all’orafo senese Giovanni Di Bartolo l’incarico di eseguire i reliquiari, il<br />
mezzo busto della Patrona, quindi, lo scrigno, mentre la cameretta si<br />
arricchisce di affreschi con le effigi di Gisliberto e Goselmo ed il patrizio<br />
Alvaro Pa<strong>te</strong>rnò istituisce grandi fes<strong>te</strong> <strong>nel</strong> mese di agosto, in ricordo della<br />
traslazione. Dal 1376 il cranio ed il torace di Sant’Agata sono conservati<br />
all’in<strong>te</strong>rno del busto reliquiario.<br />
Il 28 gennaio1463, il fra<strong>te</strong> minore Cardinale Giuliano della Rovere, futuro<br />
Papa Giulio Il, (acerrimo nemico dei Borgia ) venne nominato da Sisto IV<br />
(colui che diede il nome alla Cappella Sistina), Vescovo di <strong>Catania</strong> (resse 8<br />
vescovati), ma non verrà mai <strong>nel</strong>la diocesi catanese, tuttavia darà inizio alla<br />
costruzione dello scrigno (lungo metri 1,5) <strong>per</strong> reliquie di Sant’Agata.<br />
In quegli anni sale al trono Ferdinando D’Aragona (detto il Cattolico), Re<br />
di Sicilia, colui che fondò la celeberrima Università di <strong>Catania</strong>, la 1^ in Sicilia.<br />
Anticamen<strong>te</strong> alla presenza di Mons. Giacomo Celano, vicario e vice<br />
cancelliere dell’Almo Studio di <strong>Catania</strong>, si <strong>te</strong>nne una adunanza collegiale in<br />
numero di 25, in cui si stabilì che, <strong>nel</strong> futuro ed una volta l’anno, quando<br />
qualcuno avesse conseguito la laurea, avrebbe dovuto rilasciare <strong>nel</strong> medesimo<br />
Collegio metà del diritto spettan<strong>te</strong>, <strong>per</strong> l’o<strong>per</strong>a dello scrigno di Sant’Agata.<br />
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