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s.agata nel cuore - Catania per te

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Questo soave e commoven<strong>te</strong> canto (riportato sul libro“Come pietre<br />

vive”), che le monache Benedettine dell’adorazione <strong>per</strong>petua del Santissimo<br />

Sacramento rivolgono con l’animo devoto e mesto alla Vergine Agata,<br />

allorquando il mattino del 6 febbraio il <strong>per</strong>colo sosta in via Crociferi.<br />

Secondo una consolidata tradizione popolare, è un delicato inno, con<br />

<strong>te</strong>sto latino, composto alla fine dell’800 <strong>per</strong> le monache del convento di San<br />

Benedetto di <strong>Catania</strong> dal Maestro Filippo Tarallo, nato <strong>nel</strong> 1859 ad Aidone e<br />

morto a <strong>Catania</strong> <strong>nel</strong> 1918, affermato musicista devoto alla Vergine Agata.<br />

Filippo Tarallo fu organista <strong>nel</strong>la Cat<strong>te</strong>drale di <strong>Catania</strong> e compositore di<br />

musica sacra, il quale <strong>te</strong>nne <strong>per</strong>sino delle lezioni di canto gregoriano e musica<br />

sacra d’organo. Fra le mol<strong>te</strong>plici a lui attribui<strong>te</strong>, meritano d’essere menziona<strong>te</strong><br />

le seguenti o<strong>per</strong>e: l’Es<strong>te</strong>r (composta <strong>nel</strong> 1883) e l’Aglaia, figura della mitologia<br />

greca (scritta <strong>nel</strong> 1913 <strong>per</strong> il <strong>te</strong>atro Bellini di <strong>Catania</strong>), infine, diresse Robert<br />

Schumann, il 7 luglio del 1900 al Teatro degli Esercizi Sangiorgi (all’a<strong>per</strong>to<br />

fino al 1907), diresse la Bohème di Giacomo Puccini, soprano Bice Adami.<br />

Il 25 dicembre del 1887 (domenica) presso il Poli<strong>te</strong>ama Castagnola di<br />

<strong>Catania</strong> vi fu la prima rappresentazione della Carmen di Bizet, diretta dal<br />

maestro Tarallo, soprano Marietta Lanza, mentre il 25 dicembre 1984 presso<br />

il Teatro Nazionale di <strong>Catania</strong> lo s<strong>te</strong>sso maestro diresse l’o<strong>per</strong>a seconda del<br />

melodramma I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, su libretto di<br />

Amilcare Ponchielli ed Emilio Praga, soprano (Lucia) Elvira De Cesare.<br />

Filippo Tarallo, infine, ebbe modo di musicare una poesia scritta da<br />

Francesco Buccheri dedicata al borgo di Cibali, che in quel <strong>te</strong>mpo godeva di<br />

aria pulita, tranquillità ed abbondanti acque fresche (in via Della Sorgiva<br />

ancor oggi affiora una sorgen<strong>te</strong> d’acqua), i cui abitanti coltivavano ortaggi,<br />

infatti, anticamen<strong>te</strong> una candelora degli ortolani usciva duran<strong>te</strong> la festa.<br />

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