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Di questi primi secoli la Chiesa ricorda numerosi martiri che, con il loro<br />
coraggio e la de<strong>te</strong>rminazione <strong>nel</strong>l’accettare la mor<strong>te</strong> <strong>per</strong> Cristo, contribuirono<br />
ad accelerare la diffusione del cristianesimo.<br />
All’inizio del III secolo, l’im<strong>per</strong>atore Settimio Severo emanò un editto di<br />
<strong>per</strong>secuzione. Egli stabilì che i cristiani dovessero essere prima denunciati alle<br />
autorità e poi invitati a rinnegare pubblicamen<strong>te</strong> la loro fede.<br />
Se accettavano di tornare alla religione pagana avevano diritto ad un<br />
certificato di conformità religiosa, ma se si rifiutavano di sacrificare agli dèi,<br />
venivano prima torturati e poi uccisi. Con questo sis<strong>te</strong>ma, freddo e<br />
calcolatore, l’im<strong>per</strong>atore cercava di fare apostati e non martiri, che erano<br />
considerati più <strong>per</strong>icolosi dei cristiani vivi.<br />
Poi, di fron<strong>te</strong> al diffondersi del cristianesimo, <strong>te</strong>mendo che l’aumento dei<br />
fedeli po<strong>te</strong>sse minacciare la stabilità dell’im<strong>per</strong>o, <strong>nel</strong> 249 l’im<strong>per</strong>atore Decio<br />
ordinò una repressione ancora più radicale: tutti i cristiani, denunciati o no,<br />
erano ricercati d’ufficio, rintracciati, torturati e infine uccisi.<br />
Mons. Romeo scrisse che, dopo la mor<strong>te</strong>, Sant’Agata venne imbalsamata<br />
con aromi ed unguenti, deposta in un sarcofago di stile pagano, avvolta in un<br />
velo rosso cupo che, secondo la leggenda, fermò più vol<strong>te</strong> la lava dell’Etna.<br />
In un primo <strong>te</strong>mpo venne sepolta <strong>nel</strong>le catacombe cristiane della collina<br />
San Domenico, dopo l’Editto di Costantino del 313 il suo corpo fu portato<br />
presso il Campo degli Eroi, ossia <strong>nel</strong>le cave della Grotta di S. Gaetano e di S.<br />
M. di Betlemme, ma la verità è costituita dal fatto che il Vescovo Everio dieci<br />
anni dopo la mor<strong>te</strong> di Agata fu invitato dai cristiani di Lentini a presiedere<br />
l’inaugurazione di un sacello che, a spese della matrona Tecle, era in cima ad<br />
una grotta, presso cui 3 martiri erano sta<strong>te</strong> rinchiuse.<br />
Tra il IV e il V secolo il corpo fu trasferito in Sant’Agata la Ve<strong>te</strong>re e, dopo<br />
il ritorno da Costantinopoli, <strong>nel</strong>la Basilica Cat<strong>te</strong>drale, dove è custodito ancor<br />
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