Logica Matematica Corso di Laurea in Informatica ... - Mbox.dmi.unict.it
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4 CAPITOLO 1. LINGUAGGI<br />
rendere “questa cosa”, che nella seconda frase stabilisce un collegamento con<br />
la prima.<br />
1.1.3 Connettivi<br />
Le particelle logiche della l<strong>in</strong>gua <strong>it</strong>aliana sono parole come “e”, “oppure”,<br />
“se” e altre, che collegano frasi <strong>di</strong> senso compiuto. Nella l<strong>in</strong>gua <strong>it</strong>aliana<br />
queste parole da una parte sono polivalenti e ambigue, hanno <strong>di</strong>versi sensi<br />
— <strong>in</strong> generale <strong>di</strong>scrim<strong>in</strong>ati dal contesto — e dall’altra si presentano <strong>in</strong> tante<br />
versioni equivalenti.<br />
La congiunzione “e” può ad esempio essere resa da una virgola, da “e<br />
anche”, da “ma” e ancora altre espressioni. Il senso avversativo <strong>di</strong> “ma” è<br />
uno degli aspetti che vengono lasciati cadere nel passaggio ad un l<strong>in</strong>guaggio<br />
formalizzato, <strong>in</strong> quanto esprime un’aspettativa soggettiva. La congiunzione<br />
è resa anche da costrutti più complicati, come “sia . . . sia”: “parto sia che<br />
piova sia che faccia bel tempo” significa “se fa bel tempo parto, e se piove<br />
parto”, magari con l’aggiunta <strong>di</strong> un “ugualmente” che <strong>di</strong> nuovo esprime una<br />
determ<strong>in</strong>azione soggettiva.<br />
La stessa congiunzione talvolta esprime qualcosa <strong>di</strong> più o <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso dalla<br />
semplice affermazione <strong>di</strong> entrambe le proposizioni congiunte; talvolta può<br />
significare “e poi”, come <strong>in</strong> “si sposarono e vissero felici”; talvolta significa<br />
“e qu<strong>in</strong><strong>di</strong>”, come <strong>in</strong> “si immerge una cart<strong>in</strong>a <strong>di</strong> tornasole, e <strong>di</strong>venta rossa” (se<br />
questa frase è <strong>in</strong>tesa non come una descrizione <strong>di</strong> avvenimenti, nel qual caso<br />
“e” significa “e dopo”, ma come come una caratterizzazione <strong>di</strong> particolari<br />
sostanze).<br />
La <strong>di</strong>sgiunzione, “o” o “oppure”, talvolta ha un senso debole (“uno o<br />
l’altro o tutt’e due”), talvolta un senso esclusivo (“uno o l’altro ma non tutt’e<br />
due”). L’affermazione “piove o c’è il sole” è compatibile con la s<strong>it</strong>uazione <strong>in</strong><br />
cui piove da una nuvola anche se c’è il sole. Il lat<strong>in</strong>o aveva due parole <strong>di</strong>verse<br />
vel e aut, ma la <strong>di</strong>st<strong>in</strong>zione non è rimasta nelle l<strong>in</strong>gue moderne. Sarà <strong>in</strong>vece<br />
riprist<strong>in</strong>ata nei l<strong>in</strong>guaggi formali. La <strong>di</strong>fferenza qualche volta è espressa dalla<br />
semplice ripetizione <strong>di</strong> “o” (“o piove o c’è il sole”) ma più spesso dall’enfasi<br />
della pronuncia; il tono e il contesto devono essere tenuti presenti per capire<br />
il significato <strong>in</strong>teso. C’è voluto del tempo per tornare a riconoscere due<br />
particelle <strong>di</strong>verse, e anche per accettare vel come <strong>di</strong>sgiunzione:<br />
Alcuni <strong>di</strong>cono che per la ver<strong>it</strong>à <strong>di</strong> una <strong>di</strong>sgiunzione si richiede<br />
sempre che uno dei <strong>di</strong>sgiunti sia falso, perché se entrambi fossero<br />
veri non sarebbe una vera <strong>di</strong>sgiunzione, come <strong>di</strong>ce Boezio. Questo<br />
però non mi piace. In realtà io <strong>di</strong>co che se entrambe le parti <strong>di</strong>