Logica Matematica Corso di Laurea in Informatica ... - Mbox.dmi.unict.it
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48 CAPITOLO 2. LOGICA PROPOSIZIONALE<br />
i valori<br />
1 0 1 2 1 0<br />
tornando la prima volta a 0 alla f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> (p), <strong>in</strong><strong>di</strong>viduando a destra il connettivo<br />
∧, che lega (p) e (¬(q)). In questo modo si arriva a costruire l’albero<br />
s<strong>in</strong>tattico.<br />
Invece<br />
(((p) ∧ (q(¬))) ∨ (¬(p)))<br />
non è una proposizione, nonostante il contatore si comporti come nel caso<br />
precedente (esercizio).<br />
Oltre ai casi che si presentano nel precedente esempio, un altro possibile<br />
è il seguente. Data la parola<br />
il contatore assume i valori<br />
(¬((p) → ((p) ⊕ (q))))<br />
1 2 3 2 3 4 3 4 3 2 1 0<br />
ma se si tolgono le parentesi esterne e si riapplica il contatore, esso torna a 0<br />
solo alla f<strong>in</strong>e. In questo caso il connettivo, che deve esserci perché è ovvio che<br />
non si tratta <strong>di</strong> formula atomica, non può che essere la negazione, all’<strong>in</strong>izio.<br />
Infatti <strong>in</strong> questo caso c’è. Se non ci fosse, la parola sarebbe della forma ((A)),<br />
o (• . . ., che non sono proposizioni.<br />
Alcune parentesi sono sovrabbondanti, ma solo quelle della coppia più<br />
esterna e quelle nelle proposizioni atomiche, dove sono usate sia per uniform<strong>it</strong>à<br />
sia per sottol<strong>in</strong>eare la <strong>di</strong>fferenza tra una lettera come elemento dell’alfabeto<br />
e la lettera come proposizione 16 . Ma ora per como<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> scr<strong>it</strong>tura e<br />
lettura è meglio ridurre il numero <strong>di</strong> parentesi con le seguenti convenzioni:<br />
non si scrivono le parentesi <strong>in</strong>torno alle lettere nelle proposizioni atomiche,<br />
non si scrivono le parentesi più esterne, e si elim<strong>in</strong>ano alcune coppie <strong>di</strong> parentesi<br />
<strong>in</strong>torno ad alcune sottoproposizioni, con un cr<strong>it</strong>erio sufficiente a farle<br />
riprist<strong>in</strong>are <strong>in</strong> modo corretto e univoco che è formulato nel seguente modo.<br />
Si or<strong>di</strong>nano per prior<strong>it</strong>à i connettivi secondo le seguente graduatoria:<br />
¬<br />
∧<br />
∨<br />
⊕<br />
→<br />
↔<br />
16 Tra simboli dell’alfabeto e parole c’è una <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> tipo logico. Nei l<strong>in</strong>guaggi<br />
naturali si presentano alcune eccezioni, ma solo le vocali “a”, “e”, “i”, “o” sono usate<br />
come parole; tuttavia è raro che si parli dell’alfabeto; quando lo si fa, si scrive appunto<br />
“e” e non e.