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Logica Matematica Corso di Laurea in Informatica ... - Mbox.dmi.unict.it

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7.2. SEMANTICA 153<br />

Si è visto già nella def<strong>in</strong>izione <strong>di</strong> unione e <strong>in</strong>tersezione generalizzate come<br />

i quantificatori esistenziale ed universale siano usati come generalizzazione<br />

della <strong>di</strong>sgiunzione e della congiunzione.<br />

Se si comb<strong>in</strong>a questa legge logica con quella della doppia negazione si<br />

ottengono altre versioni, come<br />

o<br />

¬∀x¬A ↔ ∃xA<br />

∀xA ↔ ¬∃x¬A<br />

che mostrano come i due quantificatori non siano <strong>in</strong><strong>di</strong>pendenti, ma l’uno<br />

def<strong>in</strong>ibile <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i dell’altro, e della negazione. Si chiamano anche leggi<br />

della <strong>in</strong>terdef<strong>in</strong>ibil<strong>it</strong>à dei quantificatori.<br />

La legge tipica del quantificatore universale è la legge <strong>di</strong> particolarizzazione<br />

∀xA → A[x/t],<br />

per ogni term<strong>in</strong>e sost<strong>it</strong>uibile a x che A ha per x.<br />

Le applicazioni della legge sono frequenti; gli assiomi <strong>di</strong> una teoria sono <strong>in</strong><br />

genere enunciati che <strong>in</strong>iziano con un quantificatore universale (oppure sono<br />

presentati come formule valide, supponendo tac<strong>it</strong>amente una possibil<strong>it</strong>à <strong>di</strong><br />

sost<strong>it</strong>uzione <strong>di</strong> term<strong>in</strong>i qualsiasi alle variabili che è <strong>di</strong> fatto un’applicazione<br />

della particolarizzazione).<br />

Si trovano sia esempi <strong>di</strong> applicazioni <strong>in</strong> cui t è chiuso sia esempi <strong>in</strong> cui<br />

contiene variabili.<br />

Esempio 7.2.8. La legge boleana dell’unic<strong>it</strong>à dell’elemento neutro dell’ad<strong>di</strong>zione<br />

∀x(x + y = x) → y = 0<br />

si può <strong>di</strong>mostrare <strong>in</strong> questi due mo<strong>di</strong>.<br />

Applicando a ∀x(x+y = x) la particolarizzazione con 0 si ottiene 0+y = 0<br />

da cui con trasformazioni algebriche, utilizzando y + 0 = y, si arriva a y = 0.<br />

Applicando <strong>in</strong>vece a ∀x(x+y = x) la particolarizzazione con −y si ottiene<br />

−y + y = −y, qu<strong>in</strong><strong>di</strong> 1 = −y e y = 0.<br />

Nell’esempio la formula quantificata universalmente è del tipo ∀xA[x, y],<br />

e −y è ovviamente sost<strong>it</strong>uibile a x perché A[x, y] non contiene quantificatori.<br />

La vali<strong>di</strong>tà della legge <strong>di</strong> particolarizzazione è una facile conseguenza del<br />

lemma 7.2.2.<br />

Se t non è sost<strong>it</strong>uibile a x <strong>in</strong> A, il con<strong>di</strong>zionale non è valido, come mostra<br />

il controesempio ∀x∃yR(x, y) → ∃yR(y, y), che è falso nella struttura dei<br />

numeri naturali se R è <strong>in</strong>terpretato sulla relazione

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