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Logica Matematica Corso di Laurea in Informatica ... - Mbox.dmi.unict.it

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46 CAPITOLO 2. LOGICA PROPOSIZIONALE<br />

Esempio 2.1.2. L’albero per (((p) ∧ (¬(q))) ∨ (¬(p))) è il seguente:<br />

(((p) ∧ (¬(q))) ∨ (¬(p)))<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

((p) ∧ (¬(q)))<br />

<br />

(¬(p))<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

(p) (¬(q))<br />

(p)<br />

La sua altezza è quattro.<br />

Le etichette dei no<strong>di</strong> dell’albero <strong>di</strong> costruzione <strong>di</strong> una proposizione sono le<br />

sue sottoproposizioni. Le lettere che compaiono nelle (proposizioni atomiche<br />

nelle) foglie sono le lettere che occorrono nella proposizione; si <strong>di</strong>ce che un<br />

simbolo occorre <strong>in</strong> una proposizione se è un elemento della lista (che è la<br />

proposizione); le occorrenze <strong>di</strong> un simbolo <strong>in</strong> una proposizione sono i vari<br />

posti della lista <strong>in</strong> cui il simbolo si presenta. Se p, . . . , q sono le lettere che<br />

occorrono nella proposizione A, si scrive anche A[p, . . . , q]. Qualche volta<br />

si usa questa notazione anche se p, . . . , q sono solo alcune delle lettere che<br />

occorrono <strong>in</strong> A, o viceversa se le lettere che occorrono <strong>in</strong> A sono <strong>in</strong>cluse tra<br />

le p, . . . , q; <strong>in</strong>vece <strong>di</strong> <strong>in</strong>trodurre notazioni <strong>di</strong>st<strong>in</strong>te appos<strong>it</strong>e, la <strong>di</strong>fferenza sarà<br />

chiar<strong>it</strong>a dal contesto o da esplic<strong>it</strong>e precisazioni.<br />

Le parentesi sono essenziali per <strong>in</strong><strong>di</strong>viduare il connettivo pr<strong>in</strong>cipale <strong>di</strong> una<br />

proposizione, e qu<strong>in</strong><strong>di</strong> per costruire il suo albero s<strong>in</strong>tattico. Per <strong>in</strong><strong>di</strong>viduare<br />

il connettivo pr<strong>in</strong>cipale, si usa un contatore <strong>di</strong> parentesi 14 .<br />

Il contatore scansisce la lista da s<strong>in</strong>istra verso destra, e scatta <strong>di</strong> +1<br />

quando <strong>in</strong>contra una parentesi s<strong>in</strong>istra, <strong>di</strong> −1 quando <strong>in</strong>contra una parentesi<br />

destra. Con<strong>di</strong>zione necessaria aff<strong>in</strong>ché una parola sia una proposizione è che<br />

il contatore, <strong>in</strong>izializzato a 0, non assuma mai valori negativi e torni a 0 solo<br />

alla f<strong>in</strong>e della parola. Perché poi la parola sia una proposizione bisogna che<br />

gli altri simboli siano <strong>di</strong>stribu<strong>it</strong>i <strong>in</strong> mezzo alle parentesi <strong>in</strong> modo corretto.<br />

Il fatto che <strong>in</strong> una proposizione il contatore alla f<strong>in</strong>e vale 0 <strong>di</strong>pende dalla<br />

proprietà che <strong>in</strong> una proposizione il numero <strong>di</strong> parentesi s<strong>in</strong>istre è uguale a<br />

quello delle parentesi destre. Che il contatore non possa tornare a 0 prima<br />

della f<strong>in</strong>e <strong>di</strong>pende <strong>in</strong>vece dalla proprietà che <strong>in</strong> ogni proposizione, se si considera<br />

un suo segmento <strong>in</strong>iziale proprio, nel segmento il numero <strong>di</strong> parentesi<br />

14 Horstmann, p. 76.<br />

<br />

(q)

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