Logica Matematica Corso di Laurea in Informatica ... - Mbox.dmi.unict.it
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12 CAPITOLO 1. LINGUAGGI<br />
<strong>in</strong>iziali delle parole <strong>it</strong>aliane (A per “essere amici”), o ad<strong>di</strong>r<strong>it</strong>tura complessi<br />
<strong>di</strong> lettere o parole <strong>in</strong>tere, magari <strong>in</strong> caratteri particolari, come amici(x, y).<br />
Anche la particolare forma R(a, b) non è rigida, talvolta può essere sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a<br />
da a R b. Questo succede <strong>in</strong> particolare con i simboli per tra<strong>di</strong>zionali<br />
relazioni matematiche che hanno adottato tale notazione: x < y, x = y.<br />
Volgiamoci ora alla formalizzazione della frase “Giovanni possiede un<br />
Piaggio 50”, già trasformata sopra <strong>in</strong> “Giovanni possiede una cosa, e questa<br />
cosa è un Piaggio 50”: con una costante g per “Giovanni”, un simbolo <strong>di</strong><br />
relazione R per “possedere”, un simbolo <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>cato P per “Piaggio 50”, si<br />
può provare a scrivere<br />
R(g, x) ∧ P (x),<br />
ma non è sufficiente.<br />
1.1.5 Quantificatori<br />
L’uso delle variabili o della loro versione con pronomi presenta aspetti delicati<br />
per trattare i quali il formalismo f<strong>in</strong>ora <strong>in</strong>trodotto non è abbastanza<br />
<strong>di</strong>scrim<strong>in</strong>ante.<br />
Se si <strong>di</strong>ce “A Giovanni piace il Piaggio 50” si <strong>in</strong>tende che a Giovanni<br />
piacciono tutti i Piaggio 50, anche se probabilmente desidera averne solo uno<br />
(comunque non tutti); se si usa R(y, x) per la relazione “a y piace x” la frase<br />
<strong>di</strong>venterebbe uguale alla precedente, pur avendo un altro senso (<strong>in</strong> particolare<br />
può essere vere o false <strong>in</strong><strong>di</strong>pendentemente l’una dall’altra).<br />
Nella frase “se uno ha un amico, è fortunato” ci sono due tipi <strong>di</strong> “uno”,<br />
il primo “uno” è il soggetto, presente tac<strong>it</strong>amente anche come soggetto <strong>di</strong><br />
“è fortunato”, e il secondo è l’“un” <strong>di</strong> “ha un amico” 6 . Il primo “uno”<br />
significa “chi”, nel senso <strong>di</strong> “chiunque”, il secondo significa “qualche”. La<br />
stessa parola “uno”, e le corrispondenti variabili x e y possono cioè avere sia<br />
un senso universale che uno particolare.<br />
Anche se il senso della frase è ovvio, per chiarezza è meglio <strong>di</strong>re “chiunque<br />
abbia qualche amico è fortunato”. Così si potrebbe <strong>di</strong>re “A Giovanni piace<br />
un qualunque Piaggio 50” o “A Giovanni piacciono tutti i Piaggio 50” o “A<br />
Giovanni piacciono i Piaggio 50”. La varietà <strong>di</strong> costrutti l<strong>in</strong>guistici <strong>di</strong>sponibili<br />
nelle l<strong>in</strong>gue naturali ha la funzione <strong>di</strong> ev<strong>it</strong>are possibili ambigu<strong>it</strong>à <strong>in</strong> altre<br />
frasi <strong>di</strong> non imme<strong>di</strong>ata decifrazione.<br />
Un esempio <strong>di</strong> frase ambigua, se presa isolatamente, è “uno che segue il<br />
corso <strong>di</strong> <strong>Logica</strong> si addormenta”. Il professore spera che voglia solo <strong>di</strong>re che<br />
6 Non c’è <strong>di</strong>fferenza tra “uno” e “un”; si potrebbe <strong>di</strong>re <strong>in</strong> entrambi i casi “una persona”,<br />
ristabilendo l’uniform<strong>it</strong>à.