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Logica Matematica Corso di Laurea in Informatica ... - Mbox.dmi.unict.it

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72 CAPITOLO 3. INSIEMI E ALGEBRE DI BOOLE<br />

<strong>in</strong>cappucciato, che <strong>di</strong>ce “io sono compreso tra 1 e 3”. Se si toglie il cappuccio<br />

ed appare 2 ha detto il vero, se appare 0, o 3 o 5 ha detto il falso.<br />

Supponiamo che l’universo sia cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o dai numeri naturali. Se il numero<br />

<strong>in</strong>cappucciato cont<strong>in</strong>ua <strong>di</strong>cendo “qu<strong>in</strong><strong>di</strong> io sono il numero 2”, bisogna<br />

ammettere che l’<strong>in</strong>ferenza è corretta, anche senza togliergli il cappuccio. La<br />

formula 1 < x < 3 è sod<strong>di</strong>sfatta dal solo elemento 2, e possiamo affermare<br />

1 < x < 3 → x = 2, <strong>in</strong>tendendo che ∀x(1 < x < 3 → x = 2) è vero.<br />

Se <strong>in</strong>vece l’universo <strong>di</strong> <strong>di</strong>scorso, che dalla formula <strong>in</strong> sé non si ev<strong>in</strong>ce, è<br />

quello dei numeri reali, la formula è sod<strong>di</strong>sfatta anche da 1,1, da 1,9, da 2 ,5,<br />

da √ 2 e da tutti gli <strong>in</strong>f<strong>in</strong><strong>it</strong>i elementi dell’<strong>in</strong>tervallo (1, 3). In questo caso<br />

∀x(1 < x < 3 → x = 2) non è vero.<br />

Le frasi con variabili senza quantificatori, quando sono usate correttamente,<br />

ma <strong>in</strong> generale all’<strong>in</strong>terno <strong>di</strong> <strong>di</strong>scorsi più ampi, <strong>in</strong>tendono le variabili <strong>in</strong><br />

senso universale. Le variabili usate nella esperienza scolastica con l’algebra<br />

sono usate <strong>in</strong> questo modo.<br />

Tuttavia la matematica è <strong>di</strong>versa dal l<strong>in</strong>guaggio comune, e <strong>in</strong> essa tali<br />

formule una svolgono un’altra utile funzione, che non è se non raramente<br />

presente nel <strong>di</strong>scorso naturale, quella <strong>di</strong> def<strong>in</strong>ire vari <strong>in</strong>siemi <strong>di</strong> enti.<br />

La lettura che <strong>in</strong>vece ci mette sulla strada per capire la funzione autonoma<br />

<strong>di</strong> una formula come 1 < x < 3 è la seguente: “i numeri compresi tra 1<br />

e 3”. La formula non asserisce alcunché <strong>di</strong> fattuale, essa def<strong>in</strong>isce l’<strong>in</strong>sieme<br />

dei numeri compresi tra 1 e 3, <strong>in</strong>siemi che sono <strong>di</strong>versi nel contesto rispettivamente<br />

dei numeri naturali, razionali o reali. Fissata tale ottica, potremmo<br />

<strong>di</strong>re che la formula denota l’<strong>in</strong>tervallo (1,3).<br />

Le formule A[x] <strong>in</strong>tervengono dunque nello stu<strong>di</strong>o degli <strong>in</strong>siemi def<strong>in</strong>ibili;<br />

oltre a def<strong>in</strong>ire <strong>in</strong>siemi, possono servire anche a fare affermazioni su <strong>di</strong><br />

essi. Ad esempio per affermare che l’<strong>in</strong>sieme def<strong>in</strong><strong>it</strong>o da A[x] è contenuto<br />

nell’<strong>in</strong>sieme def<strong>in</strong><strong>it</strong>o da B[x] si può scrive ∀x(A[x] → B[x]), o qualcosa <strong>di</strong> più<br />

preciso che <strong>in</strong><strong>di</strong>chi anche l’universo <strong>di</strong> <strong>di</strong>scorso.<br />

Consideriamo ora un argomento nel quale possiamo da una parte applicare<br />

quanto imparato a propos<strong>it</strong>o dei connettivi, e dall’altra <strong>in</strong>iziare a<br />

familiarizzarci con le variabili: le variabili sono usate o per fare affermazioni<br />

universali, anche senza la scr<strong>it</strong>tura esplic<strong>it</strong>a <strong>di</strong> ∀, o per def<strong>in</strong>ire <strong>in</strong>siemi.<br />

Se X è l’<strong>in</strong>sieme degli elementi <strong>di</strong> un universo che sod<strong>di</strong>sfano la proprietà<br />

def<strong>in</strong><strong>it</strong>a da A[x], vale<br />

∀x(x ∈ X ↔ A[x]),<br />

dove x ∈ X si legge “x appartiene a X”, o “x è un elemento <strong>di</strong> X”; x ∈ X<br />

significa che x non appartiene a X, è un’abbreviazione per ¬(x ∈ X).<br />

Il simbolo X viene <strong>in</strong>trodotto <strong>in</strong> corrispondenza alla formula A[x].

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