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Logica Matematica Corso di Laurea in Informatica ... - Mbox.dmi.unict.it

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18 CAPITOLO 1. LINGUAGGI<br />

La precedente formula è tuttavia ambigua, e deve essere corretta <strong>in</strong><br />

∀x∀y(R(x, y) → (S(x, y) ∧ ∀z(C(z, y) → H(x, z))))<br />

<strong>in</strong> modo che entrambe le conseguenze (pagare e tenere i cocci) <strong>di</strong>pendano<br />

da R(x, y). Altrimenti se si pensasse a (R(x, y) → S(x, y)) ∧ . . . la frase<br />

∀z(C(z, y) → H(x, z)) significherebbe che x si prende i cocci <strong>di</strong> ogni cosa,<br />

che l’abbia rotta lui o no.<br />

Esempio 1.1.17. “Un regalo conquista un amico”.<br />

Com<strong>in</strong>ciamo a riformulare la frase spogliandola <strong>di</strong> significati metaforici<br />

(un regalo è una cosa e non conquista nulla). Si <strong>in</strong>tende ovviamente <strong>di</strong>re<br />

che chi fa un regalo acquista un amico, e più dettagliatamente che se una<br />

persona fa un regalo a un’altra persona, questa <strong>di</strong>venta suo amico. Usiamo<br />

una relazione ternaria R(x, y, z) per “x regala y a z” e una relazione b<strong>in</strong>aria<br />

per A(x, y) “x <strong>di</strong>venta amico <strong>di</strong> y”.<br />

∀x∀y(∃zR(x, z, y) → A(y, x)).<br />

Esempio 1.1.18. “A Natale si fanno regali agli amici”.<br />

Si <strong>in</strong>tende che a Natale ognuno fa un regalo a ciascuno dei suoi amici.<br />

Non è il caso <strong>di</strong> mettere <strong>in</strong> evidenza “Natale”, che non è rilevante per la<br />

struttura logica della frase. Usiamo una relazione ternaria R(x, y, z) per “x<br />

a Natale regala y a z” e una relazione b<strong>in</strong>aria A(x, y) per “y è un amico <strong>di</strong><br />

x”.<br />

∀x∀y(A(x, y) → ∃zR(x, z, y)).<br />

Esempio 1.1.19. “Chi non risica non rosica”.<br />

“Risicare” è verbo <strong>in</strong>trans<strong>it</strong>ivo (anche se qualche volta si <strong>di</strong>ce “ha rischiato<br />

qualcosa”, ma si <strong>in</strong>tende “ha rischiato un po’ ”). “Rosicare” è trans<strong>it</strong>ivo,<br />

anche se nella frase non compare il complemento oggetto, ma si <strong>in</strong>tende “non<br />

rosica nulla”. Usiamo un pre<strong>di</strong>cato R per “risicare” e una relazione S(x, y)<br />

per “x rosica y”.<br />

∀x(¬R(x) → ¬∃yS(x, y)).<br />

Esempio 1.1.20. “Sono eligibili tutti e soli gli studenti <strong>in</strong> corso”.<br />

Non <strong>in</strong>teressa a cosa siano eligibili; serve un pre<strong>di</strong>cato per “essere eligibile”,<br />

uno per “essere studente” e uno per “essere <strong>in</strong> corso”.<br />

∀x(E(x) ↔ S(x) ∧ C(x)).<br />

La <strong>di</strong>zione “tutti e soli” è strettamente legata a “se e solo se”. “Tutti gli<br />

studenti <strong>in</strong> corso sono eligibili” è formalizzata da<br />

∀x(S(x) ∧ C(x) → E(x)),

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