Logica Matematica Corso di Laurea in Informatica ... - Mbox.dmi.unict.it
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7.3. QUANTIFICATORI E DIMOSTRAZIONI 163<br />
La regola relativa all’elim<strong>in</strong>azione temporanea del quantificatore esistenziale<br />
afferma dunque che si può esemplificare un’affermazione esistenziale ∃xA<br />
con A[x/c] o A[x/w] se per questa via si perviene a una conclusione che non<br />
contiene la costante o non contiene libera la variabile usata per l’esemplificazione.<br />
Tuttavia le cautele e le restrizioni per questa regola non sono ancora f<strong>in</strong><strong>it</strong>e.<br />
F<strong>in</strong>ché la costante o la variabile <strong>in</strong>trodotte come esemplificazione <strong>di</strong> un<br />
quantificatore esistenziale non sono scomparse, l’argomento è <strong>in</strong>completo, e<br />
non term<strong>in</strong>ato, come <strong>in</strong> sospeso, per il riferimento a questo elemento sconosciuto.<br />
La costante o variabile può scomparire o per passaggi proposizionali<br />
(come sopra, una <strong>di</strong>mostrazione per assurdo <strong>di</strong> un altro enunciato, oppure<br />
per il taglio <strong>di</strong> un modus ponens), o per generalizzazione esistenziale.<br />
Quello che bisogna assolutamente ev<strong>it</strong>are è <strong>di</strong> quantificare universalmente <br />
una variabile che sia stata <strong>in</strong>trodotta come esemplificazione <strong>di</strong> un quantificatore<br />
esistenziale (<strong>in</strong> questo l’uso <strong>di</strong> una costante ha ovvi vantaggi).<br />
Un esempio <strong>di</strong> errore clamoroso dovuto a una simile <strong>di</strong>sattenzione è la<br />
seguente <strong>di</strong>mostrazione <strong>di</strong> ∃x∀y(x < y) a partire da ∀x∃y(x < y).<br />
Assunto ∀x∃y(x < y), per particolarizzazione si ha ∃y(x < y); per esemplificazione<br />
esistenziale, sia y tale che x < y. Se ora <strong>di</strong>menticandosi della<br />
natura esistenziale <strong>di</strong> y si affermasse ∀y(x < y) si potrebbe concludere per<br />
generalizzazione esistenziale che ∃x∀y(x < y).<br />
Ma questa conclusione non è conseguenza della premessa, come si vede<br />
dal fatto che la premessa è ad esempio vera negli <strong>in</strong>teri, mentre la conclusione<br />
non lo è.<br />
Anche la gestione della <strong>in</strong>troduzione del quantificatore universale è più delicata<br />
<strong>di</strong> quanto f<strong>in</strong>ora abbiamo lasciato <strong>in</strong>tendere. Si possono leg<strong>it</strong>timamente<br />
(ri)quantificare universalmente le variabili libere che derivano per particolarizzazione<br />
da un quantificatore universale, ma non è questa tutta la storia. A<br />
volte sembra <strong>di</strong> lavorare con varibili libere che non derivano da una particolarizzazione,<br />
e che pure hanno un significato universale. La vera con<strong>di</strong>zione<br />
è che le variabili non occorrano libere nelle assunzioni. <br />
Ad esempio, se si parte assumendo 0 < x e con un argomento corretto,<br />
utilizzando le proprietà dei numeri reali, si conclude ∃y(x = y 2 ), non si può<br />
affermare ∀x∃y(x = y 2 ) — c’è una con<strong>di</strong>zione restr<strong>it</strong>tiva su x stabil<strong>it</strong>a dalla<br />
premessa. In realtà l’argomento che porta da 0 < x a ∃y(x = y 2 ) stabilisce<br />
0 < x → ∃y(x = y 2 ) per x qualunque, senza alcuna premessa (salvo le proprietà<br />
dei numeri reali espresse da enunciati, senza variabili libere). Qu<strong>in</strong><strong>di</strong><br />
x non è libera nelle premesse della derivazione <strong>di</strong> quest’ultima formula, che<br />
non ci sono, e si può correttamente quantificarla <strong>in</strong> ∀x(0 < x → ∃y(x = y 2 )).<br />
Inf<strong>in</strong>e esiste un problema con la generalizzazione universale all’<strong>in</strong>terno<br />
della esemplificazione esistenziale.