Logica Matematica Corso di Laurea in Informatica ... - Mbox.dmi.unict.it
Logica Matematica Corso di Laurea in Informatica ... - Mbox.dmi.unict.it
Logica Matematica Corso di Laurea in Informatica ... - Mbox.dmi.unict.it
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
14 CAPITOLO 1. LINGUAGGI<br />
universale o particolare, <strong>in</strong> una frase, tutta la frase che contiene quelle occorrenze<br />
della variabile va racchiusa tra parentesi (nell’esempio, tutta la frase<br />
∃y(A(x, y)) → F (x) per quel che riguarda x, e A(x, y) per quel che riguarda<br />
la y — cosa che è già stata fatta 7 ).<br />
Quando si leggono frasi già formalizzate, i quantificatori ∀x e ∃x si leggono<br />
usualmente sempre nello stesso modo: “per tutti gli x” (o “per ogni x”) e<br />
“esiste un x tale che” (o “esistono x tali che”), anche quando non è la lettura<br />
più elegante. Invece <strong>in</strong> <strong>it</strong>aliano ci sono <strong>di</strong>versi mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> esprimersi.<br />
Alcune espressioni della l<strong>in</strong>gua naturale hanno tuttavia significati colloquiali<br />
che non hanno <strong>in</strong>teresse logico e che comunque non sono esprimibili<br />
nel formalismo. Anzi bisogna fare attenzione a non lasciarsi <strong>in</strong>fluenzare. Ad<br />
esempio “qualche” viene spesso usato per <strong>di</strong>re “pochi”, per <strong>in</strong><strong>di</strong>care un certo<br />
numero ma non grande, e spesso maggiore <strong>di</strong> uno, ché se è uno si <strong>di</strong>ce “uno”.<br />
Invece ∃x vuol sempre <strong>di</strong>re “esiste almeno un . . . ”, e possono essere uno,<br />
<strong>di</strong>eci o centomila, o anche tutti.<br />
Quando si usa “qualche”, talvolta <strong>in</strong> <strong>it</strong>aliano si sott<strong>in</strong>tende “non tutti” 8 ;<br />
<strong>in</strong>vece ∃x . . . è compatibile col fatto che tutti sod<strong>di</strong>sf<strong>in</strong>o la con<strong>di</strong>zione; è solo<br />
un’affermazione più debole: se si sa che tutti i gamberi sono rossi, si può<br />
affermare ∃x(gambero(x) ∧ rosso(x)) come vero; naturalmente così non si<br />
afferma che tutti i gamberi sono rossi (che sarebbe reso da ∀x(gambero(x) →<br />
rosso(x))) ma che esiste un gambero rosso.<br />
Le variabili svolgono il ruolo <strong>di</strong> “uno”, “una cosa”, “un numero” e simili;<br />
<strong>di</strong> quale esattamente <strong>di</strong>pende dall’universo <strong>di</strong> <strong>di</strong>scorso. Questo va precisato,<br />
<strong>in</strong> vari mo<strong>di</strong>. Spesso la scelta dei pre<strong>di</strong>cati e delle relazioni suggerisce implic<strong>it</strong>amente<br />
<strong>di</strong> cosa si parla: se si usa una relazione A per “essere amico <strong>di</strong> . . . ”<br />
è implic<strong>it</strong>o che si parla <strong>di</strong> persone o animali. Allora ∀x(∃yA(x, y) → F (x))<br />
si legge “ogni persona o animale che abbia . . . ”.<br />
Tuttavia è <strong>di</strong>fficile che il <strong>di</strong>scorso entro il quale si <strong>in</strong>serisce ∀x(∃yA(x, y) →<br />
F (x)) si lim<strong>it</strong>i a persone o animali; nel prosieguo possono essere menzionate<br />
anche cose o idee. Al <strong>di</strong> fuori della matematica, dove è <strong>di</strong> sol<strong>it</strong>o ben precisato, 9<br />
l’universo <strong>di</strong> <strong>di</strong>scorso è ricco e variegato. ∀x . . . si legge dunque “per ogni x<br />
. . . ” dove x a priori può stare per gli elementi più <strong>di</strong>sparati.<br />
7 In realtà dopo A(x, y) la y non occorre più e non c’è bisogno delle parentesi per una<br />
lettera corretta, come sarà spiegato <strong>in</strong> segu<strong>it</strong>o: scriveremo anche ∀x(∃yA(x, y) → F (x)).<br />
8 Da un comp<strong>it</strong>o <strong>in</strong> classe: “Se qualche triangolo isocele è equilatero, <strong>di</strong> conseguenza<br />
qualche triangolo isocele non lo è”. La conclusione è vera, ma “<strong>di</strong> conseguenza” no, e<br />
l’unico modo per immag<strong>in</strong>are come sia stata concep<strong>it</strong>a è l’<strong>in</strong>terpretazione <strong>di</strong> “qualche”<br />
come “non tutti”.<br />
9 Non sempre: s e si <strong>di</strong>scute una equazione e non si precisa quale è il dom<strong>in</strong>io numerico,<br />
le risposte possono essere bene <strong>di</strong>verse.