Logica Matematica Corso di Laurea in Informatica ... - Mbox.dmi.unict.it
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10 CAPITOLO 1. LINGUAGGI<br />
nella congiunzione <strong>di</strong> due frasi.<br />
Esercizio 1.1.6. Trovare altre particelle logiche della l<strong>in</strong>gua <strong>it</strong>aliana, oltre<br />
a quelle menzionate nel testo.<br />
Esercizio 1.1.7. Discutere se “cioè” è una particella logica o no, e a quali<br />
altre è eventualmente equivalente, <strong>in</strong> <strong>di</strong>versi contesti.<br />
Esercizio 1.1.8. Cosa significa per voi “necessariamente 2 + 2 = 4”?<br />
1.1.4 Variabili<br />
Gli esempi dell’Esercizio 1.1.1 mostrano che le semplificazioni sono troppo<br />
drastiche se si vogliono usare solo i connettivi tra frasi complete; quelle collegate<br />
restano complesse e non analizzate. Torniamo perciò a quanto lasciato<br />
<strong>in</strong> sospeso, a come rappresentare “una cosa” e “questa cosa”. Nella grammatica,<br />
un ruolo fondamentale è svolto dai pronomi, che si presentano <strong>in</strong> grande<br />
varietà, come “uno”, “chiunque”, “ogni”, “qualche” e simili.<br />
I pronomi servono a formare nuove frasi collegandone alcune che hanno<br />
un riferimento <strong>in</strong> comune; nella frase “se uno ha un amico, è fortunato” si<br />
<strong>in</strong><strong>di</strong>viduano due proposizioni componenti “uno ha un amico” e “è fortunato”.<br />
La seconda frase non presenta il soggetto, ma s’<strong>in</strong>tende che è lo stesso della<br />
prima; si può ripetere (“uno è fortunato”) oppure più spesso, <strong>in</strong> altri casi,<br />
si deve precisare, con un <strong>in</strong><strong>di</strong>catore che faccia capire esplic<strong>it</strong>amente che il<br />
soggetto è lo stesso (ad esempio “egli”, “costui” e simili).<br />
Nella seconda <strong>di</strong> due frasi collegate, il soggetto della prima può essere<br />
presente come oggetto, ad esempio <strong>in</strong> “se uno è generoso, tutti ne <strong>di</strong>cono<br />
bene”, dove “ne” significa “<strong>di</strong> lui”.<br />
Anche per questo tipo <strong>di</strong> parti del <strong>di</strong>scorso, si hanno molte versioni equivalenti,<br />
ciascuna con i suoi vantaggi e la sua convenienza, ad esempio “chiunque<br />
abbia un amico è fortunato”, “coloro che hanno un amico sono fortunati”;<br />
talvolta ad<strong>di</strong>r<strong>it</strong>tura basta un’unica frase <strong>in</strong>decomponibile, come “i generosi<br />
sono lodati” per “coloro che sono generosi sono lodati” 4 .<br />
è necessario comunque mettere <strong>in</strong> rilievo il fatto che entrambe le frasi<br />
hanno un riferimento comune; se si formalizza la frase “se uno ha un amico,<br />
uno è fortunato” <strong>in</strong>troducendo una lettera A per la prima e una lettera B<br />
per la seconda, si ottiene A → B che non mostra la struttura f<strong>in</strong>e della frase,<br />
e non permette qu<strong>in</strong><strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>in</strong>dagare se sia vera o no.<br />
4 La possibil<strong>it</strong>à <strong>di</strong> questa espressione è all’orig<strong>in</strong>e <strong>di</strong> una <strong>di</strong>versa analisi del l<strong>in</strong>guaggio,<br />
che ha portato alla prima logica formale della storia, nell’opera <strong>di</strong> Aristotele, come vedremo<br />
trattando i sillogismi.