Logica Matematica Corso di Laurea in Informatica ... - Mbox.dmi.unict.it
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3.2. ALGEBRE DI BOOLE 91<br />
Le equivalenze non sono uguaglianze ma si possono trasformare <strong>in</strong> vere<br />
uguaglianze tra (nuovi) oggetti con la seguente costruzione (che è frequente<br />
<strong>in</strong> matematica 10 e si chiama “passaggio al quoziente rispetto a una relazione<br />
<strong>di</strong> equivalenza”).<br />
La relazione ≡ è una relazione <strong>di</strong> equivalenza, vale a <strong>di</strong>re sod<strong>di</strong>sfa le<br />
proprietà:<br />
A ≡ A riflessiva<br />
se A ≡ B allora B ≡ A simmetrica<br />
se A ≡ B e B ≡ C allora A ≡ C trans<strong>it</strong>iva.<br />
Si def<strong>in</strong>isce allora per ogni A la classe <strong>di</strong> equivalenza <strong>di</strong> A come<br />
e si ha che<br />
[A] = {B|A ≡ B}<br />
[A] = [B] se e solo se A ≡ B<br />
(esercizio).<br />
Date due proposizioni A e B, esse o sono logicamente equivalenti o no.<br />
Nel primo caso, come si è detto, [A] = [B]. Nel secondo caso le due classi [A]<br />
e [B] sono <strong>di</strong>sgiunte: se <strong>in</strong>fatti ci fosse un elemento C <strong>in</strong> comune, vorrebbe<br />
<strong>di</strong>re che A ≡ C e che B ≡ C, ma allora per la trans<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à si avrebbe A ≡ B<br />
e [A] = [B].<br />
A si <strong>di</strong>ce un rappresentante della classe [A]; ogni classe ha più rappresentanti,<br />
anzi <strong>in</strong>f<strong>in</strong><strong>it</strong>i. Se B ∈ [A] allora B ≡ A qu<strong>in</strong><strong>di</strong> [A] = [B] e B è un altro<br />
rappresentante <strong>di</strong> [A]. In particolare ad esempio [A] = [A∧A] = [A∧A∧A] . . .<br />
Si possono def<strong>in</strong>ire tra queste classi le seguenti operazioni:<br />
−[A] = [¬A]<br />
[A] ◦ [B] = [A ∧ B]<br />
[A] + [B] = [A ∨ B].<br />
Si vede il vantaggio <strong>di</strong> aver formulato gli assiomi delle algebre <strong>di</strong> Boole <strong>in</strong><br />
un l<strong>in</strong>guaggio algebrico astratto, perché ora si possono usare questi simboli.<br />
Non si potrebbe usare ¬ per il complemento, perché ¬ ha già un significato,<br />
per il quale ¬[A] non ha senso, né ∼, perché ∼[A] = [¬A]. Lo stesso per +<br />
e ◦.<br />
Le def<strong>in</strong>izioni sono ben poste, <strong>in</strong> questo senso. Si tratta <strong>di</strong> operazioni sulle<br />
classi, ma la loro def<strong>in</strong>izione fa riferimento ad un particolare rappresentante<br />
10 Ad esempio <strong>in</strong> geometria la <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> una retta è, nella term<strong>in</strong>ologia <strong>in</strong>trodotta qui<br />
<strong>di</strong> segu<strong>it</strong>o, la classe <strong>di</strong> equivalenza delle rette parallele a quella data.