Logica Matematica Corso di Laurea in Informatica ... - Mbox.dmi.unict.it
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2.3. CALCOLO DELLA DEDUZIONE NATURALE 61<br />
2.3 Calcolo della deduzione naturale<br />
Alcune leggi sono spesso presentate <strong>in</strong> forma <strong>di</strong> regole <strong>di</strong> <strong>in</strong>ferenza; ad esempio<br />
il modus ponens, <strong>in</strong>vece che da |= A → ((A → B) → B), da<br />
A A → B<br />
B<br />
l’elim<strong>in</strong>azione e l’<strong>in</strong>troduzione della congiunzione, l’<strong>in</strong>troduzione della <strong>di</strong>sgiunzione,<br />
il sillogismo <strong>di</strong>sgiuntivo (come elim<strong>in</strong>azione della <strong>di</strong>sgiunzione)<br />
e altre le abbiamo già viste nel cap<strong>it</strong>olo 1.<br />
La regola <strong>di</strong> <strong>in</strong>troduzione della negazione è giustificata dalla legge <strong>di</strong> riduzione<br />
all’assurdo. Quella <strong>di</strong> elim<strong>in</strong>azione della negazione è giustificata dal fatto<br />
che A1, . . . , An |= B equivale all’essere {A1, . . . , An, ¬B} <strong>in</strong>sod<strong>di</strong>sfacibile.<br />
Infatti {A1, . . . , An, ¬B} <strong>in</strong>sod<strong>di</strong>sfacibile è equivalente a<br />
A1, . . . , An, ¬B |= C ∧ ¬C.<br />
Si r<strong>it</strong>rovano così le regole della deduzione naturale. Le regole e la loro<br />
rappresentazione grafica si <strong>in</strong>terpretano semanticamente nel seguente modo.<br />
Le leggi corrispondenti permettono <strong>di</strong> asserire che se sono vere le proposizioni<br />
sopra la riga, o premesse della regola, allora è vera anche la proposizione sotto<br />
la riga, o conclusione. Regole d’<strong>in</strong>ferenza <strong>di</strong> questo genere si <strong>di</strong>cono corrette<br />
se le premesse implicano logicamente la conclusione — qu<strong>in</strong><strong>di</strong> le regole sopra<br />
elencate sono corrette.<br />
Si chiamano <strong>in</strong> generale calcoli logici i meto<strong>di</strong> per rispondere ai ques<strong>it</strong>i<br />
logici sulla ver<strong>it</strong>à, l’<strong>in</strong>sod<strong>di</strong>sfacibil<strong>it</strong>à, la conseguenza, meto<strong>di</strong> che sono procedure<br />
guidate dalla s<strong>in</strong>tassi, e che si articolano <strong>in</strong> applicazioni <strong>it</strong>erate <strong>di</strong> regole<br />
che producono strutture come sequenze f<strong>in</strong><strong>it</strong>e o alberi <strong>di</strong> proposizioni, che si<br />
chiamano deduzioni, o derivazioni, o <strong>di</strong>mostrazioni.<br />
Il calcolo della deduzione naturale presentato nella sezione 1.2 (quello<br />
classico) è un tale calcolo, ideato per provare la sussistenza della vali<strong>di</strong>tà<br />
logica.<br />
Quando si dà un metodo s<strong>in</strong>tattico per rispondere a ques<strong>it</strong>i <strong>di</strong> natura<br />
semantica (o un calcolo per risolvere un problema), si pone la questione, e la<br />
richiesta, della correttezza e completezza del metodo. Correttezza significa<br />
che le risposte che dà il metodo sono giuste, completezza significa che quando<br />
la risposta c’è il metodo la dà, quella giusta.<br />
Se le regole del calcolo della deduzione naturale sono, come sono, corrette,<br />
è ovvio che:<br />
Teorema 2.3.1 (Correttezza). Se A1, . . . , An ⊢ B, allora A1, . . . , An |= B.<br />
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