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Leonardo Mancino - Arcipelago Itaca

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Da L’attimo dopo, 2010<br />

Massimo<br />

Gezzi<br />

115<br />

Da Stanze alla deriva - IV<br />

Loro<br />

I<br />

Lei che lo tiene dentro il buio,<br />

che rialza le doghe del letto o socchiude<br />

la tenda per farlo svegliare in piena luce,<br />

perché vedere la luce del sole, al mattino…<br />

E dopo gli prepara il caffè, dosa calma<br />

e irrequietezza come l’aquila<br />

con la preda, evade dal suo corpo poco a poco<br />

perché dentro qualcosa non funziona<br />

più a dovere: anche loro resistono, forse,<br />

anche loro qui, su questa lama<br />

di metropoli sconfiggono il passato,<br />

e al male della crepa nel terreno<br />

oppongono il rimedio dell’acqua.<br />

I figli abiteranno<br />

le loro fattezze, troveranno nel profilo<br />

di un pollice o nel sebo della pelle<br />

la piccola storia di una multa<br />

non pagata, del mobile assemblato<br />

insieme una notte. Sapranno ogni cosa<br />

in questo punto esatto: quando uno di loro<br />

li vedrà nel suo riflesso e dirà grazie<br />

a chiunque, a qualunque cianfrusaglia<br />

accumulata nelle stanze della casa<br />

per esistere.<br />

II<br />

A questa insorgenza di luce<br />

nessuno fa più caso: le ombre delle piante<br />

che impercettibilmente si allungano<br />

sul pavimento, mentre tirano in alto<br />

i germogli, in obbedienza –<br />

e poi oltre, dalla soglia fino al letto,<br />

dove dormono insieme da un mese<br />

o poco più. Qualche volta si temono,<br />

quando lui si rovescia<br />

sul corpo e la colpisce,<br />

incapace di distinguere amore<br />

da rabbia. Invece lei capisce:<br />

qualcuno che urta il bicchiere sul tavolo,<br />

un castello mobilissimo di onde<br />

che affiora e dopo due o tre minuti<br />

collassa nel pieno: gli eventi ritornano,<br />

le parole si ripetono, anche questo abbraccio<br />

tra poco verrà sciolto, mentre il mondo là fuori<br />

ricomincia i suoi rumori, e nessuno si accorge<br />

dell’ombra delle piante che attraversa<br />

la soglia e le arrampica sul volto.

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