Leonardo Mancino - Arcipelago Itaca
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Da Mala Kruna, 2007<br />
Franca<br />
Mancinelli<br />
134<br />
se oggi avessimo la febbre insieme<br />
staremmo come due cucchiai riposti<br />
asciutti nel cassetto,<br />
c’inventeremmo i piedi<br />
avanti e indietro come stracci<br />
per le carezze ai pavimenti,<br />
o resteremmo nudi come chiodi<br />
dimenticati in mezzo alla parete.<br />
che qualcosa finisca<br />
e non resti l’affetto<br />
come una spina in bocca.<br />
Così sciolgo la veste che le labbra<br />
fanno col buio punto dopo punto;<br />
sono in strada, tra le spalle non trovo<br />
un davanzale dove si respiri<br />
intreccio le mani sul ventre e sono<br />
creta sul letto di un fiume di passi.<br />
anche quando è la scure che ci abbatte<br />
l’uno sull’altro per la sua catasta<br />
o quando in una piazza ci sfioriamo<br />
le lingue come gambi senza fiore<br />
siamo uniti e intrecciati con pazienza,<br />
un canestro che dondola alle dita.<br />
Da IV – UN RUDERE LA CASA<br />
Leggo stesa, il libro sul torace<br />
è il mio terzo polmone<br />
che s’apre e si richiude.<br />
Stavo sognando la mia muta,<br />
avevo lettere tatuate<br />
come un anfibio stavo sulla sponda.