Leonardo Mancino - Arcipelago Itaca

Da La curva di Peano, 1999
CREDERE COME
Sei pure vittima
e spazio e tempo,
espiare una colpa a fondo pagina,
anche dio è un dio morto agli occhi.
Ecco, un segreto in più, questo un altro mistero
scritto nel registro transitorio.
Senti la morte che s’avvicina al meglio,
il suo rapporto è relazione totale
sul duello;
incidente morale, che altro?
volere un barlume di giusto essere
e dare, come un sentimento che non marcisce,
legame alla carne ultima.
Entità non più nuda la condizione.
CONOSCERE IL DOLORE E LA RAGIONE
Forma o nuova forma di partire
ritornare ancora una volta a dire
di questo e dell’altro sentire,
pensar di nutrir
d’impegno la parola propria,
la parola dell’altro.
Dove profondo ed alto è ciò che si sente
fin dentro anima e coscienza
brucia la passione, ansima l’antico cuore;
ineliminabile è il soffrire
conoscendone il dolore.
Sei felice perché il senso tuo
nasce nel dolore
fino alla morte. C’è sempre un altro
che paga la tua felicità/desiderio di volere.
Dov’ero?
Dove ho vissuto? Dove quella casa?
E dove il tempo?
Sazio un vecchio saggio
un sorriso felice attraversa lo spazio altrui;
il termine del viaggio si pone
nell’altro sereno di sé.
È nell’apolide sapienza del mondo
la resistenza del poeta, la sua residenza.
Leonardo
Mancino
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