31.05.2013 Views

Perdita del centro - Università Gabriele d'Annunzio

Perdita del centro - Università Gabriele d'Annunzio

Perdita del centro - Università Gabriele d'Annunzio

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Seldmayr PERDITA DEL CENTRO 120<br />

<strong>del</strong>la definizione di ciò che in genere viene chiamato quadro. Non vale e non è neppure<br />

giustificato guardarli ambedue con i medesimi occhi, metterli uno vicino all'altro in un<br />

museo o come ornamento di un ambiente, come oggetti simili. Ogni quadro ha in sé il<br />

suo proprio mondo e il suo proprio ambiente. Da un rigoroso punto di vista, soltanto<br />

determinati gruppi di quadri, a cominciare dai secoli quattordicesimo e quindicesimo<br />

e, in seguito, specialmente nei secoli diciannovesimo e ventesimo, hanno il loro giusto<br />

posto in collezioni e musei, presso amatori o critici d'arte, come riflessi <strong>del</strong>la natura o<br />

come composizioni o addirittura come oggetti d'arte; per giungere a questa posizione<br />

è stato necessario percorrere una lunga via.<br />

Le opere precedenti - ma anche quelle molto più tarde – sono manifestazioni di<br />

tutt'altra specie, alle quali un'epoca non potrà mai rendere <strong>del</strong> tutto giustizia con le<br />

sue collezioni d'arte, la sua propaganda o con i suoi intenditori e storici <strong>del</strong>l'arte.<br />

"Si <strong>del</strong>ineano profondi avvenimenti, passano anni, decenni e secoli precipitosi che<br />

mutano il senso di ciò che per l'uomo è arte, e si frappongono fra le varie tappe di un<br />

regolare sviluppo". 213<br />

Si distinguono così nell'arte <strong>del</strong>la grande civiltà occidentale quattro periodi, di cui i<br />

due centrali sono più strettamente legati l'uno all'altro per il loro tema fondamentale<br />

che si dimostra affine.<br />

PRIMO PERIODO: DIO-SOVRANO<br />

PREROMANICO E ROMANICO (550-1150)<br />

Scopo <strong>del</strong> primo periodo è quello di servire Dio. Compito esclusivo <strong>del</strong>l'arte è l'opera<br />

d'arte unitaria <strong>del</strong>la chiesa. E in questo è già insita la distinzione fra arte romanica e<br />

arte <strong>del</strong>l'oriente cristiano, cioè bizantina. Nell'occidente il polo temporale <strong>del</strong>l'arte -<br />

l'arte imperiale - viene in un certo senso assimilato alla chiesa. 214 Mentre a Bisanzio<br />

chiesa e palazzo imperiale stanno l'uno di fronte all'altra come temi artistici sostanzialmente<br />

uguali (il palazzo imperiale è molto più ampio <strong>del</strong>la chiesa e offre all'arte<br />

temi molto più vari), in occidente ciò che - oltre le chiese - fu fatto in residenze palatine<br />

o vescovadi è solo una parte o il riflesso <strong>del</strong>l'arte <strong>del</strong>la chiesa.<br />

Come nell'arte cristiana e bizantina, l'esclusivo soggetto <strong>del</strong>l'arte è il soprannaturale.<br />

Edificio e dipinto hanno, si direbbe, un carattere sacramentale e, secondo il principio<br />

<strong>del</strong>la "somiglianza dissimile", essi tramandano in segni visibili l'esperienza di qualche<br />

cosa che, in sostanza, va oltre ogni esperienza. Uomo e natura sono, per così dire, sollevati<br />

allo stato misterioso <strong>del</strong>l'aldilà.<br />

Le leggi <strong>del</strong>l'immaginazione figurativa derivano da questo principio. Domina la superficie<br />

piana, che ha la sua influenza anche nell'architettura e nel quadro. Esso racchiude<br />

la pietra e ne contiene la sua forza, riveste il pilastro, ricopre con fitti rombi il<br />

capitello e, come una corazza simile ad un guscio di tartaruga, anche la figura scolpita<br />

215 che a guisa di rilievo, si adatta alle stratificazioni <strong>del</strong>la superficie <strong>del</strong> muro. L'elemento<br />

corporeo non viene rappresentato nella sua realtà terrena. Nel quadro non si<br />

vedono né la scultura a tutto tondo né le ombreggiature e non si notano neppure reali<br />

rapporti prospettici nel campo visivo: non esiste infatti prospettiva. In sostanza,<br />

quest'arte figurativa sia <strong>del</strong>l'oriente sia <strong>del</strong>l'occidente - in quelli beninteso che sono i<br />

loro rispettivi caratteri - non si è ancora spostata dalla concezione teoretica di<br />

quell'immagine che fu definita nel secolo terzo dal neoplatonismo di Piotino e fatta<br />

propria dall'arte sacra in età costantiniana. 216 Analogamente, la filosofia cristiana fino<br />

alla rinascita <strong>del</strong>l'aristotelismo si basa essenzialmente sul neoplatonismo.<br />

213 Parafraso qui alcuni periodi tratti dalle pagine introduttive <strong>del</strong> libro di E. BUSCHOR, Vom Sinn der<br />

griechischen Standbilder, Berlino 1942.<br />

214 Come ha dimostrato la dissertazione di Vienna di F. Unterkircher, questo è il significato dei doppi cori<br />

tedeschi.<br />

215 TH. HETZER, Vom Plastischen in der Malerei, cit.<br />

216 Cfr. A. GRABAR, Plotin et les origines de l'esthétique médiévale, in "Cahiers archéologiques", 1945,<br />

pp. 15-36.<br />

6 aprile 2013

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!