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Perdita del centro - Università Gabriele d'Annunzio

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Seldmayr PERDITA DEL CENTRO 79<br />

Come premessa è giusta. Ma il torso acquista il suo vero significato di opera indipendente<br />

soltanto mediante quell'impulso - esistente, non si può negarlo, anche in altri<br />

campi creativi <strong>del</strong>l'epoca - che tende a varcare i confini di ciò che è solamente umano.<br />

Anche il torso rivela, se pure in maniera discreta, in confronto alle violente manifestazioni<br />

<strong>del</strong>la pittura, una singolare lontana visione <strong>del</strong>la vita e, ad un tempo, una prima<br />

emancipazione <strong>del</strong>l'immagine plastica <strong>del</strong>l'uomo dal campo naturale ed umano.<br />

Si può così comprendere come esistano oggi sculture composte di frammenti indipendenti<br />

uno dall'altro e fissati su di uno scheletro di filo di ferro, come se si volesse<br />

fare la ricostruzione di una figura distrutta.<br />

Se però si concepisce il torso come un elevarsi <strong>del</strong>l'abbozzo ad opera compiuta, dopo<br />

di che possono esistere zone nelle quali l'abbozzo è difficilmente distinguibile<br />

dall'opera compiuta (allo stesso modo di come avviene nel giardino "all'inglese", in cui<br />

natura ed opera si confondono tra loro), questo fenomeno trascende allora il campo<br />

<strong>del</strong>la scultura. Anche per la pittura è giunta, ora, l'epoca in cui schizzo e quadro compiuto<br />

sono, a seconda dei casi, irriconoscibili esteriormente, e la decisione spetta solo<br />

all'intenzione <strong>del</strong>l'artista. Ma per giungere a questo è necessario aver imparato a credere<br />

e a riconoscere che "il Tutto <strong>del</strong>l'arte non deve necessariamente identificarsi con il<br />

Tutto <strong>del</strong> soggetto". Così Rainer M. Rilke ha formulato per Rodin una condizione, indispensabile<br />

all'artista per ottenere l'assoluta sovranità: che cioè spetta all'artista "fare di<br />

molte cose una cosa sola, e <strong>del</strong>la più piccola parte di una cosa un mondo".<br />

Parte seconda<br />

DIAGNOSI E DECORSO<br />

Gli estremi frutti di un'esistenza creatrice portano l'uomo moderno alla negazione<br />

<strong>del</strong>la propria immagine (N. BERDJAJEW).<br />

Non esiste più un <strong>centro</strong> al quale l'uomo possa guardare (GOETHE).<br />

Capitolo settimo<br />

LA PERDITA DEL CENTRO<br />

OSSERVAZIONI DI NATURA SUPERIORE<br />

I vari sintomi che sono stati finora presi in esame e che compaiono nei diversi campi<br />

<strong>del</strong>l'arte possono benissimo essere suddivisi in gruppi senza che occorra ricercarne in<br />

precedenza i reciproci rapporti. La loro enumerazione avviene senza l'ausilio di particolari<br />

sistemi.<br />

Ogni gruppo di sintomi illumina analoghe situazioni e tendenze esistenti in campi al<br />

di fuori <strong>del</strong>l'arte e che sono peculiari di un determinato periodo. Anche queste osservazioni<br />

vengono riportate qui in modo non ancora sistematico e assai brevemente.<br />

Si possono stabilire le seguenti tendenze:<br />

1) separazione <strong>del</strong>le sfere pure (purismo, isolamento);<br />

2) scissione dei contrari (polarizzazione);<br />

3) tendenza all'inorganicità;<br />

4) distacco dal suolo;<br />

5) tendenza verso la sfera inferiore;<br />

6) abbassamento <strong>del</strong>l'uomo;<br />

7) eliminazione <strong>del</strong>la differenza fra "sopra "e "sotto".<br />

6 aprile 2013

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