31.05.2013 Views

Perdita del centro - Università Gabriele d'Annunzio

Perdita del centro - Università Gabriele d'Annunzio

Perdita del centro - Università Gabriele d'Annunzio

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Seldmayr PERDITA DEL CENTRO 72<br />

rebbe - come una palestra <strong>del</strong>le correnti artistiche estremiste alle quali il pubblico<br />

permette certe audacie che respingerebbe con indignazione nell'arte pura.<br />

Inoltre, è strano vedere come all'estremo silenzio dei quadri di Cézanne si contrapponga<br />

il chiasso dei primi manifesti: di fronte alla natura primordiale di Cézanne sta<br />

un mondo artificiale.<br />

LA PITTURA SCATENATA E IL CAOS<br />

"O morte!<br />

Versaci il tuo veleno perché ci riconforti.<br />

Il tuo fuoco tanto ci brucia il cervello<br />

che noi vogliamo piombare in fondo all'abisso,<br />

sia esso inferno o cielo! In fondo all'ignoto,<br />

per trovarvi il nuovo".<br />

(BAUDELAIRE, Il viaggio, VIII)<br />

"Flectere si nequeo superos, Acheronta movebo"<br />

(VIRGILIO, Eneide, VII, 312).<br />

Il genere di pittura che ha inizio subito dopo il 1900 e che domina poi nel decennio<br />

1920-1930, non è soltanto contemporaneo <strong>del</strong>l'architettura moderna tecnicizzata; non<br />

solo come questa ha fatto la sua prima comparsa intorno al 1800, ma è anche profondamente<br />

collegato ad essa e viene preferito e diffuso, in Europa e fuori, dagli stessi<br />

ambienti che continuano lo spirito <strong>del</strong> 1789. Queste due specie di arte sono strettamente<br />

unite, sebbene la nuova architettura appaia fredda ed obiettiva e la nuova pittura,<br />

invece, selvaggia e folleggiante. L'una è dunque il contrapposto <strong>del</strong>l'altra. Tutto ciò<br />

è ancora valido, sebbene il quadro si sia ora <strong>del</strong> tutto svincolato dalla costruzione. Una<br />

tale pittura non contribuisce neppure a creare o ad esprimere un determinato spazio,<br />

cosa che ancora tentava di fare l'affresco decorativo <strong>del</strong>lo stile secessionista. Il quadro<br />

diviene invece a sé stante, non è più una "macchia" stabile attaccata alla parete, ma è<br />

piuttosto un libro che si apre e che poi si ripone. Le Corbusier, teorico propugnatore<br />

<strong>del</strong>le nuove dottrine, esige che i quadri si conservino dentro gli armadi e si appendano<br />

alle pareti soltanto per alcune ore, a seconda <strong>del</strong>lo stato d'animo: secondo lui il quadro<br />

fisso è intollerabile.<br />

Per un certo periodo questa pittura fu considerata uno dei fenomeni più discussi e<br />

ciò non favorì certo la calma valutazione che di essa era stata data. Ma le critiche più<br />

drastiche non la colpirono così profondamente come la colpì l'interpretazione che se<br />

ne fece dal punto di vista storico, mettendo cioè a nudo, con la sua pura e semplice<br />

descrizione, il carattere molto problematico di questi tentativi.<br />

L'intima parentela di questa pittura con l'architettura "moderna" si rivela subito nella<br />

comune tendenza all'abolizione <strong>del</strong>le antiche leggi. Come adesso possono esistere<br />

edifici in cui il "sopra" e il "sotto" non sono più distinguibili, esistono anche quadri che<br />

potrebbero essere benissimo capovolti. Si tratta naturalmente soltanto di un sintomo<br />

esterno, il quale però si dimostra profondamente rivelatore. Infatti, tanto nella storia<br />

<strong>del</strong>la pittura quanto nelle più audaci deviazioni di essa, non si era mai dato un simile<br />

caso. È un indizio <strong>del</strong> carattere extra-umano, o meglio, non-umano di quest'arte. E<br />

sono proprio queste espressioni che ci offrono la chiave più importante per giungere<br />

alla conoscenza <strong>del</strong>la pittura "modernista" e di tutte le sue correnti diverse soltanto nei<br />

mezzi dei quali si servono.<br />

Tutte le nuove concezioni che tale pittura porta con sé sono extra-umane, anche in<br />

senso esteriore. La fotografia <strong>del</strong> decennio fra il 1920 e il 1930 mostra con particolare<br />

chiarezza di voler evitare, per mezzo di alcune formule meccaniche, l'aspetto umano<br />

"normale". Si parla infatti di vista "di sotto" o "dall'alto", "messa a fuoco" troppo forte o<br />

troppo debole, microscopia, tagli di parti <strong>del</strong>l'oggetto da fotografare, deformazioni<br />

come si possono vedere in uno specchio concavo, sovrapposizioni di immagini e infine<br />

fotomontaggio. Questi sono alcuni tra gli espedienti usati ora dalla fotografia; la pittu-<br />

6 aprile 2013

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!