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Perdita del centro - Università Gabriele d'Annunzio

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Seldmayr PERDITA DEL CENTRO 56<br />

in realtà come potrebbe il cosmopolita, l'uomo <strong>del</strong>l'avvenire, senza patria e senza terra,<br />

alloggiare se non in una casa sferica priva di base, alla cui tirannia egli, adoratore <strong>del</strong>la<br />

ragione geometrica, volontariamente si sottopone? Il cosmopolita e la casa sferica sono<br />

creature <strong>del</strong>la medesima fantasia astratta.<br />

Con la fine <strong>del</strong>la rivoluzione architettonica, che coincide con quella <strong>del</strong>la rivoluzione<br />

politica (Napoleone, odiatore degli ideologi, viene incoronato nel 1804; Ledoux muore<br />

nel 1806), l'idea scompare. Di qui alla fine <strong>del</strong> secolo diciannovesimo i progetti sferici<br />

sono estremamente rari.<br />

LA RIVOLUZIONE PROSEGUE SOTTO TERRA<br />

Ma con la sua singolare freddezza intellettuale, questa idea geometrica astratta seguitò<br />

ad agire segretamente anche durante tutto il periodo compreso fra le due rivoluzioni,<br />

periodo nel quale essa era, almeno apparentemente, <strong>del</strong> tutto scomparsa.<br />

Sotto la veste ispirata superficialmente a forme storiche, s'intravedono, in parte ancora<br />

molto chiaramente, i cubi geometrici <strong>del</strong>la rivoluzione. Anzi, dallo studio <strong>del</strong>l'architettura<br />

geometrica si può ancora comprendere come ad essa poté seguire lo storicismo.<br />

Infatti, tutti gli ordini, tutte le forme singole, tutte le profilature ecc., essendo<br />

concepiti come semplice aggiunta alla forma geometrica base, possono essere usati<br />

invece di altri in una stessa forma elementare. Già prima di Schìnkel, il Dubut, scolaro<br />

di Ledoux, mostra in alcuni dei suoi progetti come la medesima forma base possa<br />

comparire, una volta in veste gotica, una volta in veste rinascimentale. Questa situazione<br />

sussiste, peraltro, solo nella prima fase <strong>del</strong>lo storicismo. Ma anche là dove in apparenza<br />

si copia fe<strong>del</strong>mente, è sempre questa concezione geometrica "sotterranea" a<br />

introdurre la sua spesso lamentata assenza di vitalità e la sua singolare rigidezza cadaverica<br />

in tutti quei tentativi miranti a risuscitare e a sviluppare forme stilistiche più<br />

antiche. Ciò che distingue il cadavere dal corpo animato è anzitutto la creazione di<br />

forme piccolissime. E nelle forme piccole degli stili storici l'occhio esercitato nota dovunque<br />

quella incapacità a creare se non geometricamente. I profili non sono più vivi;<br />

manca in essi la scioltezza dei tratti, lo sfumato: sono tutti costruiti geometricamente,<br />

con la riga e con il compasso.<br />

RIVOLTA DELL'ORNAMENTO CONTRO L'ARCHITETTURA<br />

Immediatamente prima <strong>del</strong> 1900 - cioè prima <strong>del</strong>lo scoppio <strong>del</strong>la seconda grande rivoluzione<br />

contro l'architettura, rivoluzione che raggiungerà il suo punto culminante intorno<br />

al 1920 – l'architettura 108 subisce inaspettatamente un nuovo attacco. Essa viene<br />

cioè attaccata da una nuova forma di ornamento.<br />

Da un movimento, nato in Inghilterra, in Spagna e in Belgio come reazione contro lo<br />

storicismo e l'architettura <strong>del</strong>le macchine (movimento in cui l'artigianato e l'ornamento<br />

avevano assunto un'importanza fino allora sconosciuta), era sorto nel continente, nella<br />

fase terminale <strong>del</strong> movimento stesso, lo stile Liberty (art nouveau, Jugendstil).<br />

Come accade sovente nei movimenti storici, il principio al quale obbedisce questo<br />

stile venne formulato chiaramente soltanto dopo la sua scomparsa. Nel 1905 Konrad<br />

Lange in un articolo intorno a Pankok, uno dei principali rappresentanti <strong>del</strong>lo stile floreale,<br />

così scriveva: "La cosa più importante... è la vita spontanea ed organica <strong>del</strong>la<br />

materia, la trasformazione <strong>del</strong> materiale morto in un essere organico che cresce e agisce,<br />

sopporta e resiste semplicemente mediante la forma...". 109 "Le creazioni <strong>del</strong>lo stile<br />

floreale sembrano quindi avere in sé un po' <strong>del</strong>la vitalità di quegli esseri fiabeschi che<br />

dimenticano di notte la loro reale natura e cominciano a parlare fra loro e a muoversi<br />

dal luogo ove sono soliti abitare. Un lavabo di Pankok, con le sue membra cartilaginose<br />

108 Una minuziosa analisi meritano gli edifici di Gaudì.<br />

109 Cfr. l'eccellente articolo di F. SCHMALENBACH, cit. e il libro <strong>del</strong> medesimo autore sullo "Jugendstil",<br />

Würzburg 1955.<br />

6 aprile 2013

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