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Perdita del centro - Università Gabriele d'Annunzio

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Seldmayr PERDITA DEL CENTRO 89<br />

una parte <strong>del</strong> complesso di tutti questi fenomeni: materialismo, meccanicismo, macchinismo,<br />

totalitarismo, burocratizzazione, razionalismo, intellettualismo, storicismo,<br />

sono tutte definizioni più o meno confuse per indicare i vari settori parziali di questa<br />

situazione <strong>del</strong>l'uomo sia inferiormente sia esteriormente mutata. Quando si parla <strong>del</strong><br />

materialismo come la forza spirituale che agì nel secolo diciannovesimo, è difficile accorgersi<br />

che ad esso è collegato il quadro storico-museografico creato dal museo. Se<br />

si parla <strong>del</strong>l'immagine meccanicistica <strong>del</strong> mondo, è altrettanto difficile avvertire che esiste<br />

una immagine <strong>del</strong> mondo dinamica o energetica anch'essa rivolta verso l'inorganicità<br />

e che anche l'immagine fisica <strong>del</strong> mondo confina direttamente e in maniera singolare<br />

con quella metafisica, senza che peraltro venga toccato il mondo <strong>del</strong>l'organicità<br />

e <strong>del</strong>la spiritualità.<br />

Il riconoscere dunque che il <strong>centro</strong> di gravita <strong>del</strong>lo spirito umano è stato trasportato<br />

nella sfera <strong>del</strong>l'inorganicità mostra indubbiamente che si tratta di un turbamento avvenuto<br />

all'interno <strong>del</strong>l'uomo stesso. Se peraltro può sembrare astrattamente possibile<br />

considerare la tendenza al distacco dall'uomo come un indizio positivo cioè come un<br />

transumanismo, un impulso verso una umanità più alta, quasi verso un uomo universale,<br />

libero soltanto dal "Troppo umano" (o da ciò che è troppo strettamente "umanistico"),<br />

questo tentativo diviene invece impossibile dopo un attento esame dei fatti,<br />

perché l'uomo appartiene per sua natura alla sfera organica e a quella <strong>del</strong> mondo spirituale.<br />

Egli non partecipa quasi all'inorganicità che è essenzialmente extraumana. Uno<br />

spostamento <strong>del</strong> suo <strong>centro</strong> di gravità in questa zona significa perciò disumanizzazione<br />

in un senso assolutamente negativo.<br />

Si otterrà tanto più facilmente l'accordo se si terrà conto che le ideologie più varie<br />

attualmente in voga, siano esse scientifiche o filosofiche (tanto quella <strong>del</strong> materialismo<br />

dialettico come quella antroposofica, tanto quella di Nicola Hanmann come quella di<br />

un Heisenberg o come la concezione cristiana), accettano una serie di gradi <strong>del</strong> mondo<br />

visibile tre o più di tre - che dal regno <strong>del</strong>la natura inorganica attraverso il regno <strong>del</strong>la<br />

vita portano verso quello <strong>del</strong>lo spirito. (La concezione cristiana conosce inoltre una<br />

sfera "creaturale" al di sotto e al di sopra <strong>del</strong>la natura). Ciò vale anche nel caso in cui<br />

alcune singole ideologie volessero ridurre ad una sfera inferiore i gradi superiori.<br />

L'uomo ha, per sua natura, la propria sede nella sfera <strong>del</strong>la natura organica e in quella<br />

<strong>del</strong> mondo spirituale. Della sfera inorganica egli non fa parte perché essa è extraumana.<br />

Uno spostamento <strong>del</strong> suo <strong>centro</strong> di gravità verso questa sfera significa quindi disumanizzare<br />

in senso <strong>del</strong> tutto negativo.<br />

Lo spostamento <strong>del</strong> <strong>centro</strong> di gravità <strong>del</strong>lo spirito umano verso il mondo inorganico,<br />

l'abbandonarsi <strong>del</strong>lo spirito stesso all'inorganicità è perciò senza alcun dubbio un turbamento<br />

cosmico: un turbamento nel microcosmo <strong>del</strong>l'uomo che ora sviluppa unilateralmente<br />

quelle capacità spirituali affini al mondo inorganico, trascurando quegli organi<br />

spirituali e quelle capacità inerenti alla vita organica e spirituale, consistenti nelle<br />

varie conoscenze: la intuitiva, la complessiva, la fisionomica e la simbolica. Lo spostamento<br />

<strong>del</strong> <strong>centro</strong> di gravità determina inoltre al polo opposto un turbamento nelle relazioni<br />

macrocosmiche causato dal consenso e dalla diffusione unilaterale <strong>del</strong>l'inorganicità<br />

che agisce in tutti i campi <strong>del</strong>la vita e quasi sempre a spese di ciò che è organico.<br />

E questo può portare alla devastazione <strong>del</strong>la vita - come, ad esempio, nel caso <strong>del</strong>la<br />

completa devastazione <strong>del</strong>la terra che nutre l'uomo - proprio a spese di ciò che è veramente<br />

spirituale e che viene parimenti devastato; e può infine determinare un altro<br />

turbamento, che consiste nel fissare l'uomo nella sfera inorganica mediante la negazione<br />

<strong>del</strong>le specie superiori <strong>del</strong>l'essere.<br />

L'essenza <strong>del</strong>la constatazione (e con questo si raggiunge l'apice <strong>del</strong>la nostra ricerca)<br />

consiste quindi nell'aver riconosciuto che la presente situazione <strong>del</strong>l'uomo, divenuta<br />

nei simboli <strong>del</strong>l'arte di una trasparente chiarezza, determina un turbamento il quale,<br />

considerato nel suo significato essenziale, è cosmico e antropico e tocca soltanto perifericamente<br />

il campo sociale, economico e culturale.<br />

Non che il turbamento consista nella stessa tendenza a indagare il mondo inorganico<br />

e nelle conseguenze che da tale indagine derivano. Esso dipende innanzitutto dal<br />

fatto che questa tendenza non è controbilanciata da un corrispondente sviluppo armonico<br />

di quelle forze umane e spirituali, insite nel più alto grado <strong>del</strong>l'essere. Riflettiamo<br />

6 aprile 2013

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