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Perdita del centro - Università Gabriele d'Annunzio

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Seldmayr PERDITA DEL CENTRO 140<br />

razione. 244 E così anche questo libro sottolinea come nel campo <strong>del</strong>l'arte compaiano<br />

con grande evidenza storica quei fenomeni che possono essere dedotti dal turbato<br />

rapporto con Dio e che, in molte maniere, sono già manifesti, anzi addirittura previsti.<br />

245 Al tempo stesso l'arte illumina alcuni aspetti <strong>del</strong> fenomeno che in altri campi o<br />

non vengono notati o non sono così evidenti. Viene illuminato specialmente quel fattore<br />

che distingue la nostra epoca da tutte le altre epoche più antiche e che la rende inconfondibile:<br />

la caduta cioè <strong>del</strong>lo spirito umano nei regni <strong>del</strong>la morte e <strong>del</strong> caos (vedi<br />

sopra, p. 212). 246<br />

Non si può né si vuole inoltre negare che anche il più grave turbamento <strong>del</strong> rapporto<br />

con Dio può trasformarsi a nostro vantaggio. Ordo renascendi est crescere posse malis<br />

(Rutilio Namaziano).<br />

Con questa maniera di considerare l'arte, il campo <strong>del</strong>la scienza sembra abbandonato.<br />

Ma in realtà esso è soltanto superato e non abbandonato. Chi non può e non vuole<br />

infatti accettare questa tesi può riportarla senz'altro, come ipotesi euristica, sul terreno<br />

<strong>del</strong>la scienza. E a questo punto noi sosteniamo che una simile tesi è capace di dare una<br />

spiegazione molto più esauriente di tutte le spiegazioni che sono state date all'epoca<br />

nostra. 247 Speriamo di non venire tacciati per questo di presunzione: è il problema<br />

stesso che richiede questa precisazione.<br />

Per quanto minima sia la misura con la quale la quarta maniera - che chiameremo<br />

diagnostica - di considerare l'arte può e vuole sostituire le altre, altrettanto notevole è<br />

il posto che le spetta fra i tentativi fatti per cercare di capire storicamente il nostro<br />

tempo. Essa riguarda chiunque viva la storia. "Senso e scopo di ogni studio storico dovrebbe<br />

essere, in sostanza, la scoperta in se stessi, di un avvenimento accaduto nel<br />

passato, fuori di noi" (Franz von Baader). Questi avvenimenti richiesero sempre e richiedono<br />

tuttora una decisione. In questa quarta maniera di considerare l'arte "non si<br />

tratta infatti di esaminare la ruota <strong>del</strong>la storia in genere, ma l'asse intorno al quale essa<br />

gira. Si tratta <strong>del</strong> <strong>centro</strong>" (H. Thielicke).<br />

Aggiunta alla settima edizione<br />

ATTUALITÀ E VERITÀ<br />

Non ho nulla da aggiungere alla settima edizione se si eccettuano alcune frasi che<br />

ho trovato in Joseph Pieper.<br />

"Attuale non è soltanto ciò che un'epoca "vuole" ma ciò di cui essa "ha bisogno"; attuale<br />

è il correttivo; attuale è il "no" che si dice al tempo, cioè ai pericoli interni di<br />

un'epoca i quali sono, è naturale, legati anche alle fortune di essa.<br />

"Attuale può dunque essere ciò che è direttamente conforme al tempo e ciò che invece<br />

non è conforme. Quando Nietzsche definì il suo entusiasmante saggio sul vantaggio<br />

e lo svantaggio <strong>del</strong>la storia come una considerazione non conforme al tempo, egli<br />

si sentiva, a ragione, estremamente attuale… Questo dimostra che lo spirito umano,<br />

malgrado la sua storicità, non è rinchiuso nella propria epoca; che piuttosto esso è vero<br />

spirito, capax universi, attaccato all'intera verità e perciò capace di guadagnare distanza<br />

anche nella sua temporanea esistenza.<br />

"Da un lato soltanto la verità può essere attuale; soltanto essa può corrispondere veramente<br />

come conferma e come correttivo alle fortune e ai pericoli di un'epoca. Dall'al-<br />

244 W. REHM, Experimentum medietatis, Monaco 1947. Experimentum medietatis è, secondo sant'Agostino,<br />

il tentativo temerario <strong>del</strong>l'uomo - che si pone come individuo autonomo - di voler essere egli stesso il<br />

<strong>centro</strong>, o perfino l'intermediario; conseguenza di ciò è la caduta in sant'Agostino soltanto nella bestialità,<br />

mentre oggi abbiamo dovuto sperimentare che la caduta giunge ancora più in basso.<br />

245 Queste predizioni che si sono avverate - per esempio quelle di Schlegel, Schelling, Dostojewskij ecc.<br />

- meritano uno studio particolare.<br />

246 Per altra via E. VOEGELIN, Wissenschaft als Aberglaube, nella rivista "Wort und Wahrheit", maggio<br />

1951, illumina il medesimo processo molto acutamente.<br />

247 H. SEDLMAYR. Die Kunst ìm Zeitalter des Atheismus, nella rivista "Das Münster", maggio-giugno<br />

1950.<br />

6 aprile 2013

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