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Perdita del centro - Università Gabriele d'Annunzio

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Seldmayr PERDITA DEL CENTRO 5<br />

Per un primo tentativo di indagine questi accenni al metodo possono bastare. Ma il<br />

metodo, nei suoi particolari, dovrebbe essere meglio approfondito. Resta inoltre da<br />

chiarire che cosa si intenda per "finto", e da stabilire la differenza fra "espressione" <strong>del</strong><br />

tempo e "sintomo" <strong>del</strong> tempo.<br />

LIMITI DEL METODO<br />

I limiti di una diagnosi <strong>del</strong> "tutto" sono stati indicati nella maniera più precisa dal filosofo<br />

tedesco Karl Jaspers: "L'opinione", egli così si esprime, "per cui si crede di poter<br />

sapere che cosa significhi "il Tutto" da un punto di vista storico o presente è fondamentalmente<br />

errata. L'esistenza stessa di questo "Tutto" è problematica. Nella relatività,<br />

le prospettive <strong>del</strong>la conoscenza hanno tuttavia non solo la loro ragion d'essere, ma<br />

sono indispensabili per giungere a capire il vero fondamento <strong>del</strong>la nostra situazione.<br />

La conoscenza <strong>del</strong> mio mondo è l'unica via per conquistare - prima di tutto nella mia<br />

coscienza - il senso dei limiti di ciò che è possibile, e di giungere poi a formulare nella<br />

realtà giusti progetti e a prendere ferme decisioni; e per formarmi, infine, quelle concezioni<br />

e quelle idee che mi conducono a riconoscere, nella realtà umana, la luce di ciò<br />

che è trascendente. Scopo di questa chiarificazione è di capire con la maggiore sicurezza<br />

possibile il proprio divenire cogliendolo nella particolare situazione in cui esso si<br />

trova. Le immagini di codesta situazione sono lo sprone mediante il quale ogni singolo<br />

individuo viene stimolato a ritrovare se stesso in ciò che veramente gli preme". 2<br />

I limiti fondamentali <strong>del</strong> metodo sono, in questo caso, ancora più ristretti perché la<br />

base <strong>del</strong>la diagnosi che qui si è tentata riguarda soltanto le arti figurative, mentre la<br />

musica (arte pur così essenziale, proprio per il secolo diciannovesimo) non viene presa<br />

in considerazione, allo stesso modo come la letteratura, le arti teatrali e il cinema. In<br />

compenso, l'approfondimento <strong>del</strong>le arti figurative presenta notevoli vantaggi perché<br />

riesce a rendere evidenti cose che potrebbero essere viste ben difficilmente e per vie<br />

indirette.<br />

Come per la diagnosi, anche le possibilità <strong>del</strong>la prognosi sono limitate. "Prognosi significa",<br />

infatti, "la previsione speculativa <strong>del</strong>l'uomo che vuole intraprendere qualche<br />

cosa; egli non vede ciò che inevitabilmente accade, ma ciò che può accadere, e si orienta<br />

in conseguenza". 3<br />

LIMITAZIONE DEL TEMA<br />

L'impostazione dei problemi in questo studio non sarà dunque storico-artistica, ma<br />

una critica <strong>del</strong>lo spirito, il tentativo di fare una diagnosi <strong>del</strong>l'epoca, <strong>del</strong>le sue miserie e<br />

<strong>del</strong>le sue grandezze, partendo dall'analisi <strong>del</strong>le opere d'arte.<br />

Non è un'impostazione storico-artistica perché riguarda più i pericoli <strong>del</strong>l'epoca che<br />

non i valori di essa, ai quali si accenna soltanto da un punto di vista generale; non è<br />

neppure storico-artistica perché prende in esame solo a grandi linee la situazione<br />

complessiva e le sue fasi, non approfondendo i particolari: essa prende in esame non<br />

tanto la concomitanza di tutti i fattori storici inquadrati in una situazione storica concreta,<br />

quanto "il nuovo".<br />

Nondimeno, una tale impostazione <strong>del</strong> problema conduce a risultati che si dimostrano<br />

fondamentali anche per la storia <strong>del</strong>l'arte considerata come scienza. Procedendo in<br />

base alla scienza, si manifesta infatti chiaramente, nelle sue infinite e multiformi espressioni,<br />

l'unità interiore <strong>del</strong>l'epoca; di quell'epoca di cui il presente (1948) ed anche<br />

il futuro imminente sono una fase parziale. I fenomeni artistici <strong>del</strong> secolo diciannovesimo<br />

sono così disparati che ogni ricerca storica mirante a comprenderli ha in sé qualche<br />

cosa di caotico. Essi non debbono in ogni caso essere paragonati ai concetti stilistici<br />

<strong>del</strong>l'arte europea più antica. Quest'apparente superficiale confusione, che ha, pe-<br />

2 K. JASPERS, Die geistige Situation der Zeit, BerIino-Lipsia 1933, pp. 41-50).<br />

3 Ibid.<br />

6 aprile 2013

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