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Perdita del centro - Università Gabriele d'Annunzio

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Seldmayr PERDITA DEL CENTRO 19<br />

greca non potranno mai essere quelle dei tempi nostri. Lo stesso si può dire <strong>del</strong>l'arte<br />

<strong>del</strong> medioevo".<br />

Il cambiamento improvviso si compie poco prima <strong>del</strong> 1830. Questa fase mostra con<br />

molta evidenza i suoi caratteri nell'opera di Schinkel che, con la sua geniale capacità ai<br />

mutamenti - i quali però indicano anche una certa superficialità - riflette nella sua<br />

produzione tutte le fasi che si sono susseguite a partire dalla rivoluzione. Scolaro di<br />

Gilly, egli aveva esordito con la costruzione, a Berlino, <strong>del</strong>la "Nuova Guardia", ancora<br />

vicinissima al tipo di monumento, e aveva creato col suo "Altes Museum" di Berlino, il<br />

capolavoro <strong>del</strong>la chiesa estetica degli anni fra il 1820 e il 1830. In seguito, nel terzo<br />

decennio <strong>del</strong>l'ottocento, egli era giunto a concezioni più semplici e più sincere che<br />

raggiungono la loro più alta espressione nell'architettura utilitaria. Intorno al 1840 seguirà<br />

una fase teatrale. Nel 1827 sorge una costruzione straordinariamente moderna e<br />

semplice destinata ad un grande magazzino per la città di Berlino - il primo di questo<br />

tipo - "che, con leggere modifiche, potrebbe essere costruito anche ai nostri giorni"<br />

(fig. 19). Non meno rivoluzionaria, pur non essendo una <strong>del</strong>le opere migliori <strong>del</strong>lo<br />

Schinkel, è l'Accademia di architettura di Berlino. "In questa coerente costruzione, che<br />

evita quasi tutti gli elementi architettonici <strong>del</strong> passato, si <strong>del</strong>inea la possibilità di liberarsi<br />

completamente dai ceppi <strong>del</strong>la tradizione". 34 Di aspetto altrettanto moderno sono<br />

alcune costruzioni utilitarie <strong>del</strong>la medesima epoca. In questi anni la costruzione utilitaria,<br />

e specialmente quella destinata alle fabbriche, raggiunge in tutta l'Europa vette altissime.<br />

Le creazioni di questo periodo sono ancora troppo poco note e studiate.<br />

Ovunque si manifesta una nuova volontà di giungere al "vero". Il classicismo appare<br />

ora come uno stile "mendace". Sinceri e veramente vivi si è soltanto là "dove si crea il<br />

nuovo; là dove ci si sente, invece, completamente sicuri, la situazione appare già un<br />

po' sospetta perché ciò significa che si sa già qualche cosa di sicuro; che qualche cosa<br />

che già esiste viene fatta propria e usata ripetutamente", scrive Schinkel.<br />

Questo tendere alla verità esige, inoltre, un materiale genuino. Non si può sopportare<br />

"che dei buoni mattoni dal bel colore rosso vengano nascosti sotto uno strato di calce".<br />

Per lo stesso motivo si pretende sincerità nella costruzione. "Non è lecito mascherare<br />

le pareti vuote - frutto naturalmente di una precisa determinazione - con finte costruzioni",<br />

scrive Hübsch nel 1828. 35 Questo potrebbe forse essere scritto oggi da un<br />

teorico <strong>del</strong>l'architettura.<br />

Verità significa, in sostanza, un pensiero che sorge dalle intime esigenze <strong>del</strong> tema<br />

architettonico, senza riguardo alla simmetria <strong>del</strong> monumento. La tendenza alla asimmetria<br />

è infatti chiaramente visibile nel decennio 1830-1840, specialmente là dove essa<br />

è applicata all'architettura <strong>del</strong> castello. Scompare così l'ultima eco <strong>del</strong>la dignità rappresentativa.<br />

"I castelli di Glienicke (1826) e di Charlottenhof (1829), opera <strong>del</strong>lo<br />

Schinkel, non sono castelli di dimensioni ridotte bensì residenze private di campagna:<br />

sono vere e proprie case di abitazione". Un altro esempio di architettura asimmetrica è<br />

la Galleria d'arte di Hübsch, ideata nel 1840. Persino Klenze, pioniere di quell'orientamento<br />

che qui si combatte, giunge all'asimmetria nel suo progetto per un "pantechnion"<br />

(1834).<br />

Il medesimo anelito verso la verità, la chiarezza e la naturalezza si nota anche nella<br />

pittura, come ad esempio in Waldmuller (1793-1875) e, in parte, anche in Corot<br />

(1796-1875). Ma il genere che più intimamente corrisponde a questa architettura obiettivamente<br />

umana è - più che la pittura - la nuova tecnica <strong>del</strong> dagherrotipo (1839).<br />

Al carattere <strong>del</strong> decennio 1830-1840 è legato ciò che in questa forma primitiva <strong>del</strong>la<br />

fotografia tanto ci entusiasma: l'unione cioè <strong>del</strong>la sincerità e <strong>del</strong>la obiettività ad un aspetto<br />

umano e sincero. 36 Si può dire che l'invenzione <strong>del</strong>la fotografia sia il simbolo<br />

autentico di questo decennio. L'importanza che per essa acquisterà la luce naturale si<br />

nota contemporaneamente nella pittura di Waldmuller, che è una "semplice trasfigurazione<br />

<strong>del</strong>la verità".<br />

34 W. HERMANN, Deutsche Baukitust, cit. È indubbiamente la migliore trattazione sull'architettura dal<br />

1770 al 1840. Si deplora assai che la seconda parte non sia venuta alla luce.<br />

35 H. HÜBSCH, In welchem Stil sollen wir bauen?, Karlsruhe 1931.<br />

36 Cfr. H. SCHWARZ, David Octavius Hill, Lipsia 1931.<br />

6 aprile 2013

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