Perdita del centro - Università Gabriele d'Annunzio
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Seldmayr PERDITA DEL CENTRO 121<br />
Il "progresso" <strong>del</strong>l'arte consiste nell'interpretazione di formule figurative tradizionali.<br />
Non esiste ancora uno studio diretto <strong>del</strong>la natura.<br />
L'arte romanica occidentale si distingue dall'arte orientale cristiana non soltanto per<br />
la forma <strong>del</strong>l'edificio sacro, ma anche per una concezione essenzialmente diversa <strong>del</strong>la<br />
materia e <strong>del</strong>la luce, e per la prevalenza di altri contenuti figurativi, soprattutto però<br />
per una diversa immagine di Dio.<br />
L'edificio <strong>del</strong>la chiesa si distingue tanto da quello paleo-cristiano quanto da quello<br />
bizantino per due caratteristiche: la comparsa di alte torri che dapprima sostituiscono<br />
le cupole e poi fanno <strong>del</strong>l'edificio sacro una citta<strong>del</strong>la di Dio; inoltre, per l'eliminazione<br />
dalle pareti <strong>del</strong> mosaico e <strong>del</strong> mosaico dorato, cioè degli elementi generatori di luce. Le<br />
pareti divengono sempre più solide (sono massicce come nelle costruzioni di civiltà<br />
primordiali) e pesanti, mentre nell'arte paleo-cristiana e bizantina erano <strong>del</strong>icate ed eteree;<br />
esse si stratificano in maniera evidentissima nel portale ricassato, divengono ottuse<br />
e di colore terroso. Gli ambienti tendono a divenire oscuri. La luce si è ritirata sui<br />
lampadari, come ad esempio sulle grandi corone luminose al di sopra <strong>del</strong>l'altare. Hanno<br />
grande importanza gli ambienti sotterranei di culto, cioè le cripte.<br />
Come nell'arte <strong>del</strong>l'oriente cristiano, Dio, viene per lo più rappresentato nella sua divinità,<br />
Cristo come Pantocrator <strong>del</strong> mondo e come re. Ma qui si manifesta in misura<br />
maggiore il carattere terrificante <strong>del</strong>la divinità e, alla fine <strong>del</strong>l'epoca, penetrano<br />
nell'immagine divina tratti addirittura demoniaci. Cristo viene soprattutto concepito<br />
come padre e come tale anche raffigurato. Si ama rappresentare la demonìa degli esseri<br />
apocalittici, gli angeli e le gerarchie degli angeli, la lotta di Cristo e <strong>del</strong>le sue<br />
schiere celesti sotto la guida <strong>del</strong>l'arcangelo Michele, le quali hanno la loro roccaforte<br />
nelle facciate turrite rivolte verso occidente e combattono contro le potenze <strong>del</strong>le tenebre.<br />
I temi sono la fine <strong>del</strong> mondo e soprattutto il Giudizio universale. In una maniera<br />
inconcepibile per la mentalità religiosa <strong>del</strong>l'oriente cristiano, ibride creature demoniache<br />
si affollano sui portali <strong>del</strong>le chiese e perfino sui capitelli <strong>del</strong>le navate.<br />
I tratti che distinguono l'arte romanica da quella paleo-cristiana e bizantina, da un<br />
lato hanno radici che fanno capo alla Germania antica, dall'altro ricordano l'antica arte<br />
orientale, mentre l'elemento comune consiste in una deviazione <strong>del</strong>l'immagine di Dio<br />
in quella di Dio signore <strong>del</strong>le schiere celesti e giudice implacabile, davanti al quale i<br />
credenti stanno trepidanti e spaventati. 217<br />
Abbastanza presto si notano - è vero - movimenti contrari che vorrebbero conservare<br />
una maggiore affinità col paleocristiano e che cercano di ristabilire questo stile<br />
senza però raggiungere il tipico rapporto di esso con la luce.<br />
Ma in sostanza è fuori dubbio che tutto il carattere di quest'arte sia in stretto rapporto<br />
col suo compito religioso e con la sua concezione <strong>del</strong>la divinità.<br />
SECONDO PERIODO: DIO-UOMO<br />
GOTICO (1140-1470)<br />
L'arte sta sotto l'insegna <strong>del</strong> Dio-uomo. Si determina un'altra immagine di Dio che<br />
cambia radicalmente il rapporto <strong>del</strong>l'uomo verso Dio.<br />
"Per la nuova pietà, il cui banditore è divenuto Bernardo di Chiaravalle, la figura <strong>del</strong><br />
Redentore divenuto uomo compare in primo piano … Dio si avvicina all'uomo [nell'intelletto,<br />
nell'idea sensibile che ci si fa di lui, e nel sentimento] e ha deposto i caratteri<br />
regali che ci atterriscono ed escludono ogni rapporto di amorosa confidenza". 218 "L'amore<br />
diviene impulso dominante <strong>del</strong>la nuova pietà, e il reciproco rapporto <strong>del</strong>l'amore<br />
avvicina fra loro Dio e gli uomini". L'edificio <strong>del</strong>la chiesa diviene immagine sensibile e<br />
217 Cfr. F. HEER, Reich und Gottesreich, dissertazione di Vienna, 1937.<br />
218 G. WEISE, Italien und die geistige Welt der Gotik, 1939, come pure gli altri scritti <strong>del</strong> Weise ivi menzionati,<br />
che molto hanno contribuito alla giusta classificazione <strong>del</strong>l'arte occidentale, ma che dalla storia<br />
<strong>del</strong>l'arte sono stati tenuti in scarso conto, non portando essi nuovi dati di fatto e non essendo sempre esatti<br />
nei dettagli e nei concetti generali; e proprio anche il giudizio sull'Italia è da considerarsi erroneo, come bene<br />
ha dimostrato W. Paatz.<br />
6 aprile 2013