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Perdita del centro - Università Gabriele d'Annunzio

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Seldmayr PERDITA DEL CENTRO 13<br />

Parigi. Gilly progetta un altoforno come un monumento dedicato alle forze primordiali<br />

<strong>del</strong>la natura (fig. 14). Nel 1826, all'inizio <strong>del</strong> suo viaggio attraverso l'Inghilterra, K. F.<br />

Schinkel vede nell'antico paesaggio industriale <strong>del</strong>la Black Country centinaia di obelischi<br />

fumanti, dall'aspetto monumentale, che gli ricordano la grandiosità <strong>del</strong>l'arte egizia.<br />

L'elemento monumentale tende a penetrare in ogni campo <strong>del</strong>la creazione artistica.<br />

Molto singolare è la monumentalizzazione <strong>del</strong> mobile all'epoca <strong>del</strong>l'impero, la quale risale,<br />

si può dire, a questa rivoluzione <strong>del</strong> monumento. I mobili vengono considerati<br />

come un frammento architettonico a sé stante, <strong>del</strong> tutto indipendente dall'ambiente<br />

che li circonda. Un armadio può avere l'aspetto di un monumento funerario e di una<br />

porta di un tempio ornata di geroglifici; un cassettone può assumere la forma <strong>del</strong>lo<br />

zoccolo di un monumento commemorativo oppure di un altare; un orologio a muro<br />

può essere concepito come un obelisco, una stufa come una colonna dorica, un comodino<br />

come un tronco di colonna.<br />

Quando si collegano all'architettura forme vegetali, si preferiscono forme il più possibile<br />

geometriche e compatte, come il cipresso o il suo sostituto, il pioppo. Le forme<br />

di queste piante si ergono isolate fuori dal corpo architettonico e, d'altra parte, l'architettura<br />

si trova anch'essa isolata nel proprio ambiente (figg. 5,6,9).<br />

Nelle grandi feste nazionali <strong>del</strong>la rivoluzione francese la monumentalizzazione coinvolge<br />

anche le masse umane. Intorno all'altare di forma cubica le forze militari ed il<br />

popolo formano blocchi geometrici rigidi e inanimati. Per la prima volta, nella regìa di<br />

questa azione nazionale, si manifesta chiaramente la tendenza a rappresentare l'elemento<br />

umano come una massa compatta.<br />

Alla tendenza alla monumentalizzazione corrisponde, nella pittura, una tendenza<br />

all'elementarietà <strong>del</strong>le forme, un ritorno cioè alle nobili forme originarie che costituiscono<br />

il mondo: l'immensità <strong>del</strong>la natura col suo silenzio e la sua inaccessibilità che<br />

conferiscono all'uomo il senso <strong>del</strong>la propria limitatezza; l'eternità <strong>del</strong>le montagne, <strong>del</strong><br />

mare e dei ghiacci polari. Nei quadri di Caspar David Friedrich tutto ciò è realizzato<br />

nella maniera più pura, ma questo è solo uno degli aspetti <strong>del</strong>la sua arte. È indicativo il<br />

fatto che nei suoi quadri compaiano non di rado edifici con caratteri primitivi, monumenti,<br />

funerari e cimiteri.<br />

Alla predilezione per le forme primordiali e disadorne si accompagna una speciale<br />

illuminazione. La simpatia per le superfici esterne prive di aperture porta ovviamente a<br />

un sistema d'illuminazione dall'alto. Questo sistema, però, non viene considerato come<br />

un male inevitabile per rendere possibile una forma geometrica esteriormente chiusa,<br />

ma è apprezzato come valore autonomo. Nell'oscurità è già insito il legame con il<br />

mondo degli inferi. Per la prima volta dall'epoca in cui si costruivano le cripte romaniche,<br />

la fantasia degli architetti cerca ora l'elemento sotterraneo 18<br />

Ledoux concepisce il cimitero di Chaux come un gigantesco groviglio di ambulacri a<br />

molti piani i quali sboccano in un grandioso vano sferico di ottanta metri di diametro.<br />

19 La sfera è conficcata per metà in terra e per metà si eleva al di sopra di essa.<br />

Questo ambiente non è un luogo di culto: non si può penetrarvi, ma si può gettarvi solamente<br />

lo sguardo. Esso prende luce da un'unica apertura circolare praticata nella<br />

parte superiore <strong>del</strong>la sfera. Secondo la spiegazione <strong>del</strong>lo stesso Ledoux, la sfera simboleggia<br />

l'eternità e l'apertura vuole significare lo sguardo che dal regno <strong>del</strong>le ombre si<br />

apre verso la luce <strong>del</strong> cielo.<br />

I medesimi registri <strong>del</strong>la simbolistica vengono usati nella parte esterna <strong>del</strong>la costruzione.<br />

L'emisfero si erge a guisa di piramide dalla nuda pianura, con nobile uniformità.<br />

Non un albero, non un filo d'erba e neppure un gaio corso d'acqua all'intorno. Le nuvole<br />

di fumo provenienti dal forno crematorio sotterraneo salgono dalla terra, come<br />

vapori degli inferi, perché chi si avvicina al cimitero riceva, rabbrividendo, l'impressione<br />

<strong>del</strong> nulla: l'image du néant.<br />

18 Cfr. A. HUXLEY, Variazioni sulle prigioni, studio sul Piranesi, in "Trends and Variations", 1950, edizione<br />

tedesca 1952.<br />

19 E. KAUFMANN, Die Stadt des Architekten Ledoux, cit.<br />

6 aprile 2013

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