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Perdita del centro - Università Gabriele d'Annunzio

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Seldmayr PERDITA DEL CENTRO 87<br />

Ma già Füssli aveva esclamato: "Al diavolo la natura! Essa serve soltanto a portarmi<br />

fuori di carreggiata!".<br />

Oltre all'uomo e alla natura si dichiara guerra anche alla luce all'intelletto e alla composizione.<br />

Gli artisti sono magicamente attratti dall'ultraumano e dall'ultranaturale,<br />

dall'irreale e dall'inconscio, dal caos e dal Nulla. "Occuparsi di cose irreali è l'attività più<br />

alta" (Lorinth). "Il nostro cuore pulsante ci spinge verso il basso, sempre più in basso<br />

verso il fondo originario" (Klee).<br />

Sorge un nuovo concetto di natura e, al tempo stesso, di arte. "Esiste soltanto una<br />

cosa che non è <strong>del</strong> tutto natura, ma è piuttosto il suo superamento e la sua esplicazione:<br />

questa è l'arte. Nella sua essenza l'arte fu sempre, ed è in ogni tempo, ciò che si<br />

allontana con più audacia dalla natura e dalla naturalezza".<br />

"Non si è più legati all'immagine naturale, ma la si distrugge per mostrare le potenti<br />

leggi che governano nascoste dietro una bella apparenza. In questo modo l'arte diviene<br />

un ponte gettato verso il regno degli spiriti: diviene la negromanzia <strong>del</strong>l'umanità"<br />

(Marc).<br />

Ma questa concezione viene, a sua volta, superata da concezioni ancora più spinte:<br />

natura pura significa proprio tutto ciò che manca di ordine, ciò che è elementare; significa<br />

il sogno, il caos (Klinger); è il vero campo <strong>del</strong>l'arte, perché "tutta la creazione<br />

artistica è illogica".<br />

Infine, dopo l'insoddisfazione per l'uomo e per la natura si fa strada l'insoddisfazione<br />

per l'arte la quale si annulla da se stessa, negli artisti che non vogliono più essere<br />

tali. "Il surrealismo corrisponde ad uno stato interno di rivolta, di dubbio, di negazione:<br />

gli artisti negano l'arte, i pittori la pittura". 162 E contemporaneamente gli architetti negano<br />

l'architettura. Si possono risparmiare le citazioni: è sufficiente leggere i proclami<br />

<strong>del</strong>le rivoluzioni futuriste, dadaiste e surrealiste.<br />

Il "Viva la muerte" dei rivoluzionari spagnoli potrebbe anche essere il grido di battaglia<br />

<strong>del</strong>l'arte moderna in questa disperata fase suicida.<br />

Tutte queste espressioni d'insoddisfazione degli artisti rivolte all'uomo e all'arte -<br />

siano esse confessioni coscienti o incoscienti, espresse concretamente in opere o affermate<br />

a voce o per scritto - non sono altro che un sintomo travolgente di quell'insoddisfazione<br />

<strong>del</strong>l'uomo per l'uomo, <strong>del</strong>la quale Nietzsche si era servito per imprimere<br />

al secolo il suo motto: "L'uomo è quella cosa che deve essere superata".<br />

DISCESA VERSO L'INORGANICITÀ<br />

I fenomeni <strong>del</strong>l'arte mostrano non meno chiaramente dove si possa giungere, quando<br />

si segue la tendenza che mira a distaccarsi dall'uomo. Basta un solo sguardo nel<br />

campo <strong>del</strong>l'architettura moderna per persuadersi ch'essa diviene sempre più fredda. Vi<br />

si nota infatti un incantesimo addirittura magico, ispirato dai materiali più gelidi e rozzi,<br />

una "metallizzazione" di tutta la sfera costruita <strong>del</strong>la vita umana. Anche in molti orientamenti<br />

<strong>del</strong>la pittura moderna, e soprattutto nel cubismo e nel costruttivismo, la<br />

morte, il gelo, l'elemento inorganico, amorfo e meccanico, il meccanicistico sono portati<br />

alle estreme conseguenze. E ancora una volta ciò che si osserva nell'arte deve essere<br />

preso soltanto come una concezione "euristica" che rivela tendenze analoghe in<br />

tutti i settori <strong>del</strong>la vita moderna.<br />

Nell'esistenza umana, nell'attività spirituale <strong>del</strong>l'uomo e nel suo lavoro si nota indubbiamente<br />

uno spostamento <strong>del</strong> <strong>centro</strong> di gravità verso lo sconfinato regno <strong>del</strong>l'inorganicità.<br />

Inoltre, il concetto di inorganico deve essere preso in un senso molto più ampio e<br />

non, come comunemente avviene, nel senso ristretto, inerente soltanto al regno <strong>del</strong>la<br />

natura inanimata. In questa sfera esiste però uno dei punti di partenza essenziali <strong>del</strong><br />

suddetto movimento, punto che alla fine acquista una potenza cosmogonica. È come<br />

se nell'uomo si fossero sviluppati organi e intelligenza tali da metterlo in un rapporto<br />

quasi magico con la natura inanimata sì da fondare su di essa la propria supremazia.<br />

162 Ibid.<br />

6 aprile 2013

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