Perdita del centro - Università Gabriele d'Annunzio
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Seldmayr PERDITA DEL CENTRO 43<br />
ra tra loro fino dal 1800. Che talvolta i loro fronti si confondano, non significa che in<br />
linea generale essi non si mostrino con evidenza. Essi sono:<br />
1) I sistemi totalitari (stile uniforme).<br />
Di essi fanno parte l'architettura <strong>del</strong>la rivoluzione con la sua identificazione di geometria<br />
e architettura e con il suo complesso dei mo<strong>del</strong>li monumentali. In politica si<br />
possono accostare alle utopie <strong>del</strong> socialismo e <strong>del</strong> comunismo. Il verbo "corrispondere"<br />
è da intendersi, qui e nei punti che seguono, come "essere analogo" e non come se, in<br />
queste correnti, atte e politica si immedesimassero, sebbene queste ultime abbiano fra<br />
loro numerosi punti di contatto.<br />
Segue la completa restaurazione <strong>del</strong>la romanità nel neorinascimento. In politica essa<br />
corrisponde alla plutocrazia, al secondo impero, inteso come "facciata".<br />
Essa viene combattuta dall'edilizia degli ingegneri, basata sul vetro e sul ferro, la<br />
quale, seguendo la sua natura, tendeva anch'essa all'uniformizzazione (vedi socialismo<br />
e comunismo <strong>del</strong>la metà <strong>del</strong> secolo, marxismo).<br />
Concezione stilistica razionale sulle basi <strong>del</strong>la costruzione; imitazione <strong>del</strong>la fabbrica<br />
e, in seguito, <strong>del</strong>la macchina; abolizione <strong>del</strong>l'architettura e dei temi trascendenti, funzionalismo.<br />
In politica è la realizzazione <strong>del</strong> marxismo: il bolscevismo.<br />
Imposizione <strong>del</strong> neoclassicismo totale. In politica corrisponde alle dittature <strong>del</strong> secolo<br />
ventesimo (stati manager di Burnham).<br />
2) Sistema bipartito <strong>del</strong>lo stile.<br />
Neoellenismo e neogotico considerati come correnti in lotta fra loro, ma che al tempo<br />
stesso si completano a vicenda. In politica corrispondono al compromesso fra partiti<br />
conservatori e liberali moderati, che porta ad una divisione <strong>del</strong> potere ("Tories" e<br />
"Whigs"). Ambedue le tendenze riescono a sopravvivere non oltre la prima metà <strong>del</strong> secolo.<br />
3) Pluralismo degli stili.<br />
Esso compare in diverse forme <strong>del</strong> pluralismo storicizzante. In politica è il liberalismo<br />
radicale.<br />
Come quarto si aggiunge poi un atteggiamento <strong>del</strong> quale fino ad oggi non si è tenuto<br />
conto. Esso si serve – nello stesso edificio - di elementi stilistici vari, frazionati a<br />
piacere (stile multiforme) e fa la sua apparizione in una forma molto esagerata già fin<br />
dall'epoca <strong>del</strong>la rivoluzione francese, dove è rappresentato dai bizzarri progetti <strong>del</strong>l'architetto<br />
J.-J. Lequeu, progetti che potrebbero essere addirittura quelli di una architettura<br />
surrealista. 82 Anche il Reclusorio femminile di Würzburg, opera di Peter Speeth<br />
[1772–1831], appartiene a questo genere di arte.<br />
In forma più moderata si nota poi la mescolanza di elementi stilistici in quell'orientamento<br />
<strong>del</strong>la metà <strong>del</strong> secolo diciannovesimo, che risale a W. Morris (1834-1896), R.<br />
Norman Shaw (1831-1912) e Philipp Webb (1831-1915). La celebre "Casa rossa"<br />
(1859) che quest'ultimo architetto aveva ideato per il Morris - il quale aveva peraltro<br />
partecipato alla elaborazione <strong>del</strong> progetto - presenta una mescolanza di forme gotiche<br />
e forme <strong>del</strong> secolo diciottesimo. 83 Questa tendenza, vicina al liberalismo, pretende di<br />
essere socialista ma in sostanza è politicamente neutrale: è puro estetismo. Nel Continente<br />
essa sbocca nello stile floreale, il quale tenta di sottomettere tutte le arti all'artigianato,<br />
che sembra assurgere ad un alto livello artistico. 84<br />
Ambedue le correnti tendenti verso una cosciente mescolanza degli stili non sono da<br />
accostare a quella assoluta mancanza di fondamento e a quell'arbitrio che esiste nella<br />
fabbricazione di uno pseudo-stile, il quale non segue alcun principio spirituale, ma ri-<br />
82 J.-J. LEQUEU, Architecture civile (Parigi 1792); riproduzioni anche in E. KAUFMANN, Jean-Jacques Lequeu,<br />
in "Art Bulletin", giugno 1949, pp. 130-134.<br />
83 Per William Morris vedi la monografia di J. W. Mackail, 2a ed., Londra 1922.<br />
84 F. SCHMALENBACH, Jugendstil und neue Sachlichkeit, in "Résumés" <strong>del</strong> XIV congresso internazionale di<br />
storia <strong>del</strong>l'arte, Berna 1936.<br />
6 aprile 2013