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Perdita del centro - Università Gabriele d'Annunzio

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Seldmayr PERDITA DEL CENTRO 135<br />

La prognosi che è soltanto teoretica e il cui risultato resta ancora incerto, può essere<br />

cosi superata e divenire - così l'ha definita Jaspers, - una "prognosi risvegliatrice", nella<br />

quale tutti possono ancora cooperare per decidere quello che deve accadere.<br />

Il risultato essenziale di queste constatazioni alle quali spetta il merito di suscitare<br />

una forza generatrice, io lo vedo nelle prove inconfutabili che ne sono derivate, le quali<br />

hanno dimostrato come il sogno <strong>del</strong>l'uomo autonomo fosse stato fatale e distruttore; e<br />

ciò è evidente quando se ne considerino le conseguenze nell'arte e nella natura; penso<br />

inoltre che tale sogno può, se mai, essere sostenuto unicamente con la forza di fronte<br />

a un'opinione migliore (e, chi sa, forse anche - fra poco - di fronte agli istinti rinati<br />

<strong>del</strong>l'uomo rinnovato), ma che in sostanza è svanito così come è svanito il sogno<br />

<strong>del</strong>l'architettura autonoma e <strong>del</strong>la pittura autonoma. E come è anche svanito il sogno<br />

<strong>del</strong>lo stato autonomo.<br />

LA SITUAZIONE DAL PUNTO DI VISTA INTERIORE<br />

Nell'elemento interiore collettivo esisterebbe dunque il primo indizio di un principio<br />

di guarigione; per il fatto cioè che l'angoscia, la malinconia, l'estraneamento si fanno<br />

da parte per far posto alla serenità: non alla serenità biologica o soltanto intenzionale<br />

- sulla quale Nietzsche e i suoi successori hanno saputo tanto parlare e di cui hanno<br />

così poco goduto - bensì a una letizia che sale dal profondo <strong>del</strong>l'anima: ad un vero e<br />

proprio umorismo.<br />

Questo indizio può basarsi su esperienze storiche. Infatti, non vale soltanto ciò che<br />

disse Nietzsche, che cioè, "l'oscuramento, il tono pessimistico vengono necessariamente<br />

al seguito <strong>del</strong>l'Illuminismo, perché già intorno al 1770 (!) si cominciò a notare<br />

una diminuzione <strong>del</strong> carattere sereno"; ma vale anche constatare che tutte le epoche<br />

passate, il cui sentimento dominante era la paura, sono state superate grazie a un ritorno<br />

di serenità, di luce e di fiducia. E ciò non dipende da condizioni esterne: una catastrofe<br />

così tremenda come la guerra dei Trent'anni - per esempio - non lasciò<br />

nell'arte alcun ottenebramentto.<br />

Ma il pioniere di questa serenità è l'umorismo. Dovunque fu superata, nella storia,<br />

l'immagine terrificante <strong>del</strong>l'inferno, ciò avvenne con l'ausilio <strong>del</strong>l'umorismo; di un umorismo<br />

liberatore, quasi cosmico, che ne trasformò umoristicamente i motivi. E dove<br />

questo elemento di umorismo entra sia pure in misura minima nell'arte moderna -<br />

come talvolta in Kubin oppure in Klee o in Morgenstern - il carattere inumano e malinconico<br />

di quest'arte cessa subito di esistere.<br />

Da questo punto di vista quei recessi poco appariscenti <strong>del</strong>l'arte e <strong>del</strong>l'umanità si caricano<br />

di promesse: quei recessi nei quali, sotto il ghiaccio <strong>del</strong>l'angoscia che opprime<br />

le epoche, sverna e germoglia la pura gioia. Ma nel loro grembo vi è la coscienza che<br />

l'uomo ha di essere creatura.<br />

Conclusione<br />

ETIMASIA<br />

"Il nuovo non si manifesta con clamore" (Lc. 17,20)<br />

Nella nuova situazione, unica ricetta è di mantenere e di ricostruire saldamente<br />

l'immagine eterna <strong>del</strong>l'uomo.<br />

Ma questa immagine eterna non può essere ideata dall'uomo, altrimenti ci troveremmo<br />

di nuovo davanti al dio dei filosofi.<br />

L'immagine umana non può essere mantenuta senza credere che l'uomo è potenzialmente<br />

immagine di Dio ed è inserito in un ordine universale, sia pure turbato.<br />

Questo è il punto basilare.<br />

La leva non deve essere ricercata al di fuori; essa deve agire in noi stessi.<br />

6 aprile 2013

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