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Perdita del centro - Università Gabriele d'Annunzio

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Seldmayr PERDITA DEL CENTRO 47<br />

creata da Étienne de Silhouette (1709-1767), la cui moda ha inizio intorno al 1760,<br />

d'importazione inglese.<br />

Ma anche là dove il colore è tollerato, domina la convinzione che l'espressione estetica<br />

possa essere resa mediante il disegno e che il colore sia qualche cosa di idealmente<br />

superfluo. 91<br />

LA PITTURA PURA<br />

Dopo vari tentativi iniziati al principio <strong>del</strong> secolo diciottesimo, e in opposizione<br />

all'arte <strong>del</strong>la linea pura, si annuncia - anch'essa come prodotto estremo di un processo<br />

nel quale si polarizza, prima di andare completamente in rovina, un'unità artistica originaria<br />

- una pittura che nega la linea e che si basa sulla macchia di colore (Constable,<br />

Turner). Questa pittura cercherà di avere, in seguito, la sua giustificazione scientifica.<br />

"Il secolo diciannovesimo si basa su di una concezione ottica molto spinta e dichiara<br />

che, secondo le scienze naturali, il nostro occhio vede soltanto colori e macchie [macchie<br />

di colore di grandezza, forma e intensità varie] e non forme e contorni". 92<br />

Da questa scissione <strong>del</strong>la linea dalla forma plastica, nasce l'elemento dinamico <strong>del</strong><br />

colore e la sua azione inebriante, la sua indipendenza dagli oggetti e dai corpi, la sua<br />

potenza espressiva di carattere universale, ciò che - come ad esempio in Turner - determina<br />

la sua affinità con il romanticismo. Ma sono anche, e soprattutto, quegli orientamenti<br />

<strong>del</strong>la metà <strong>del</strong> secolo i quali da una parte tendono verso un'arte dionisiaca,<br />

dall'altra verso una labile pittura basata sui contrasti di luce.<br />

Questa limitazione al colore piatto, che secondo le nuove teorie <strong>del</strong>la psicologia <strong>del</strong><br />

colore è la vera e propria manifestazione "estetica" <strong>del</strong> colore, fa sì che il rapporto intercorrente<br />

fra quadro, configurazione e funzione plastica vada completamente perduto.<br />

93<br />

"In un museo si può facilmente capire perché i quadri <strong>del</strong> diciottesimo secolo si accordino<br />

ancora (non soltanto per lo stile, ma anche per il medesimo elemento insito in<br />

essi, quello cioè di una sostanza comune foggiata in maniera corporea) con le statue,<br />

le porcellane, i mobili e con altri simili oggetti (si noti che il gobelin è una via di mezzo<br />

fra il quadro e l'oggetto). Un quadro <strong>del</strong> secolo diciannovesimo invece non ha più alcun<br />

rapporto né con la suppellettile né per il materiale usato e neppure per la forma. In esso<br />

è <strong>del</strong> tutto scomparso il carattere di oggetto; è soltanto piatto e non risponde più al<br />

nostro senso tattile. Circostanza singolare è che proprio nella medesima epoca abbia<br />

fatto la sua prima comparsa anche la stampa piatta: la litografia". 94<br />

L'arte <strong>del</strong>la linea e l'arte <strong>del</strong>la macchia diffusa di colore sono diametralmente opposte.<br />

L'una è trascendente, l'altra è dinamicamente sensibile; l'una tende al culto <strong>del</strong>la<br />

bellezza, l'altra al culto <strong>del</strong>la vita, ma anche a quello <strong>del</strong>la bruttezza. Soltanto nel secolo<br />

diciannovesimo può colmarsi lo iato fra castità plastica e intemperanza coloristica.<br />

ELIMINAZIONE DELL'ELEMENTO ARCHITETTONICO DALLA PITTURA<br />

Queste correnti, che negano da una parte il colore e la plasticità, dall'altra la linea,<br />

saranno seguite da altre che indeboliscono nel quadro l'elemento architettonico o lo<br />

eliminano addirittura.<br />

Dall'epoca di Giotto in poi, tanto l'elemento architettonico quanto quello plastico sono<br />

entrati a far parte <strong>del</strong> quadro e l'uno è condizionato dall'altro. Nel quadro, le figure<br />

compaiono e si muovono su di una solida base, sia di tipo architettonico sia anche<br />

formata dai vari piani di un paesaggio naturale. Proprio negli aerei paesaggi <strong>del</strong> diciot-<br />

91 Cfr. KANT, Kritik der Urteilskraft, 1790, § 14.<br />

92 TH. HETZER, cit.<br />

93 Cfr. J. VON ALLESCH, Die ästhetische Erscheinungsweise der Farben, Berlino 1925. Inoltre "Kritische<br />

Berichte", 1932, pp. 214-224.<br />

94 TH. HETZER, cit.<br />

6 aprile 2013

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