Perdita del centro - Università Gabriele d'Annunzio
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Seldmayr PERDITA DEL CENTRO 7<br />
lo e <strong>del</strong>la chiesa, i nuovi temi non sono più tali e non offrono più alle arti figurative una<br />
salda base e argomenti ben definiti; essi sono invece o architettura pura, come il monumento<br />
architettonico figurativo, o soltanto cornice architettonica, come la casa e il<br />
museo, nei quali la libera arte può entrare e trovarvi il suo appagamento. Soltanto alla<br />
metà <strong>del</strong> secolo diciannovesimo si nota nel teatro una specie di "rinascimento" <strong>del</strong>l'opera<br />
d'arte unitaria (Gesamtkunstwerk). Il teatro è quindi l'unico tema nel quale rinomati<br />
pittori e scultori creano in comunità d'intenti.<br />
Ma in che senso si può parlare di temi dominanti? Non è forse un arbitrio considerare<br />
solo pochissimi fra i molti nuovi temi che presumono dì dare un'impronta ad una<br />
determinata epoca? Esistono infatti altri temi come la Borsa, il parlamento, l'università<br />
ed anche l'albergo, l'ospedale, la stazione, lo stadio, ecc.<br />
Dominanti, però, essi sono per i seguenti motivi:<br />
1. Perché la fantasia creatrice si rivolge ad essi con speciale predilezione.<br />
2. Perché nel loro aspetto si notano quelle caratteristiche che determinano spesso il<br />
sorgere di un tipo ben definito.<br />
3. Perché da essi si irradia - e ciò è significativo - sia pure limitatamente, una forza<br />
capace di creare quasi uno stile; inoltre perché a questi temi vengono assimilati e subordinati<br />
altri.<br />
4. Perché consapevolmente o inconsapevolmente essi pretendono di conquistare il<br />
posto <strong>del</strong>le antiche grandi architetture sacre e di creare un loro proprio <strong>centro</strong>.<br />
In questi temi sono ancora riconoscibili le tracce di quella potenza artistica collettiva<br />
che andò in gran parte perduta nello smisurato individualismo dei secoli diciannovesimo<br />
e ventesimo. Se pure meno potenti, questi temi sono da considerarsi sotto tale aspetto<br />
gli eredi <strong>del</strong>le grandi opere <strong>del</strong> passato a carattere unitario.<br />
Agli albori <strong>del</strong>la civiltà occidentale il tema dominante era la chiesa. Essa costituisce il<br />
tema unitario per eccellenza in ogni specie di arte. Gli altri temi non hanno certo la sua<br />
importanza e subiscono in tutto e per tutto il suo influsso sia nello stile sia anche nei<br />
motivi che in essa vengono usati.<br />
Alla fine <strong>del</strong> secolo tredicesimo e all'inizio <strong>del</strong> quattordicesimo sorgono nuovi temi<br />
architettonici. Fra essi, il palazzo comunale poté raggiungere soltanto in alcune regioni<br />
d'Europa, e per breve tempo, la stessa importanza <strong>del</strong>la chiesa e riuscire a sviluppare<br />
una propria iconografia. L'avvenire appartiene a due altri temi i quali, in un certo senso,<br />
sono espressione di un medesimo tema: alludo al castello e al palazzo. Creati nel<br />
secolo quattordicesimo essi giungono, a partire dalla fine <strong>del</strong> secolo quindicesimo,<br />
all'altezza <strong>del</strong>la chiesa e talvolta ne superano l'importanza. Essi divengono, per così dire,<br />
edifici sacri, luoghi di culto <strong>del</strong>l'uomo grande e divino e sviluppano un mondo a sé,<br />
un'iconografia loro propria. Accanto alle opere unitarie sacre ne esistono anche di profane<br />
che mostrano spesso un aspetto più deciso di quelle.<br />
GLI ANTICHI TEMI UNITARI APPASSISCONO<br />
Nel corso <strong>del</strong> secolo diciannovesimo gli antichi temi unitari cessano completamente<br />
di dominare. Non che in quest'epoca non si siano costruiti castelli, chiese o palazzi,<br />
spesso anche assai costosi; ma la fermezza <strong>del</strong> loro aspetto è andata perduta e, insieme<br />
con essa, è sparita anche la forza capace di creare uno stile.<br />
Il tema <strong>del</strong>la chiesa non è più in grado di fornire un tipo solido nuovo e adatto allo<br />
scopo. La sua architettura si rivolge indecisa verso strutture vuote, cerca in esse un<br />
punto d'appoggio: sono forme paleocristiane, bizantine, romaniche, gotiche, rinascimentali.<br />
Talvolta, quasi di sfuggita, essa si nasconde persino nell'involucro di un tempio<br />
greco. Che questo complesso di forme abbia un carattere superficiale è dimostrato<br />
con sorprendente chiarezza dai progetti eseguiti dal noto architetto e pittore tedesco<br />
Karl Friedrich Schinkel per la Werderkirche di Berlino. Sempre rimanendo ferma la forma-base<br />
<strong>del</strong> cubo, essa viene mascherata ad libitum con rivestimenti ora romanici, ora<br />
gotici, ora classicheggianti. Questa divisione tra forma sostanziale e forma accessoria,<br />
di cui la seconda viene interpretata come semplice decorazione, determina ora - si può<br />
dire - il destino <strong>del</strong>l'arte europea. In nessuna espressione artistica tale divisione si mo-<br />
6 aprile 2013