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Perdita del centro - Università Gabriele d'Annunzio

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Seldmayr PERDITA DEL CENTRO 31<br />

os, l'architetto più radicale di questa generazione, si serve ancora <strong>del</strong>la monumentalità<br />

per temi isolati.<br />

La seconda generazione, quella <strong>del</strong> 1885 circa, che peraltro può essere circoscritta<br />

con assoluta esattezza, estingue l'ultimo soffio di monumentalità. Livellatrice e irrazionalista,<br />

essa trasporta l'ideale insito nell'architettura utilitaria in tutti i generi <strong>del</strong>l'architettura:<br />

nella casa di abitazione, nel teatro, nel palazzo, nella chiesa. Esteriormente,<br />

alcune costruzioni possono essere addirittura scambiate per fabbriche. Due esempi ci<br />

vengono offerti dalla famosa Scuola di architettura ed arte applicata (Bauhaus) di Gropius,<br />

a Dessau, e dal Palazzo <strong>del</strong>le Nazioni di Le Corbusier, ideato per Ginevra, il quale<br />

potrebbe essere benissimo anche un edificio destinato ad uffici. Intorno al 1920 un teatro<br />

può avere l'aspetto di un garage. Una chiesa <strong>del</strong>la medesima epoca costruita secondo<br />

questo tipo di architettura viene chiamata ironicamente dal popolo "garage <strong>del</strong>le<br />

anime". Ma la terminologia <strong>del</strong>la fabbrica verrà applicata, anche ufficialmente, alla<br />

nuova architettura: la teoria bolscevica, per esempio, vede nell'edificio adibito ad un<br />

club di paese una "centrale elettrica". Questo livellamento si manifesta praticamente<br />

nella tendenza a costruire nelle fabbriche e in serie i singoli elementi architettonici e a<br />

standardizzarli: una finestra, ad esempio, deve essere esattamente la medesima tanto<br />

in un ricovero per i senzatetto quanto in una casa di lusso o nel Palazzo <strong>del</strong>le Nazioni.<br />

Non è tuttavia vero che il livellamento consista nell'uso di determinate forme in cemento<br />

armato, perché il medesimo spirito che ha trovato la sua realizzazione estrema<br />

nelle fabbriche abbraccia ora tutti i temi <strong>del</strong>l'architettura. Nella maniera più evidente<br />

esso si manifesta nella casa di abitazione "che si dimostrò sempre poco pronta ad accettare<br />

nuove formulazioni". 56 Si nota che nelle case di Le Corbusier e di altri architetti<br />

<strong>del</strong> medesimo orientamento i singoli ambienti perdono i loro confini veri e propri e sono<br />

divisi l'uno dall'altro da pareti di media altezza. L'origine <strong>del</strong>la suddivisione di un<br />

unico vano a seconda <strong>del</strong>la funzione alla quale esso è destinato, è da ricercarsi per<br />

l'appunto nell'influsso esercitato dall'architettura <strong>del</strong>la fabbrica. Ciò si verifica anche<br />

quando il materiale usato per le macchine (acciaio, cromo, nichel, alluminio, cinghie<br />

ecc.) viene ad esempio trasferito, con un determinato pathos, nei mobili e nella suppellettile<br />

<strong>del</strong>la casa. Questa applicazione è razionale solo se si tratta di quegli ambienti<br />

domestici nei quali il nuovo ideale estetico può accordarsi con la destinazione <strong>del</strong>l'ambiente,<br />

come ad esempio nel caso di stanze da bagno o di cucine, che possono in un<br />

certo senso essere concepite come laboratori. Ed è razionalmente giustificabile quando<br />

il tema si armonizzi intimamente con tale genere: per un ospedale ad esempio, nel cui<br />

ambiente l'uomo viene considerato soltanto dal punto di vista <strong>del</strong>la sua menomata natura<br />

fisica. Gli ambienti destinati all'uomo integro e sano, pur dimostrandosi pieni di<br />

fascino dal punto di vista esclusivamente estetico, possono invece riuscire non <strong>del</strong> tutto<br />

indovinati. In un certo senso essi esigono che l'uomo si trasformi per adattarsi alla<br />

sfera <strong>del</strong>la macchina.<br />

Dal punto di vista <strong>del</strong>la pura forma stilistica (ma unicamente da questo), a tale fase<br />

<strong>del</strong>la nuova architettura corrisponde, nella scultura e nella pittura, il costruttivismo.<br />

Esteriormente, pitture e sculture di questa maniera sembrano adattarsi a simili ambienti.<br />

Il costruttivismo tenta d'inserire la scultura e la pittura nella sfera razionale<br />

<strong>del</strong>l'architettura. "Nei costruttivisti... si nota raramente - contrariamente a quanto essi<br />

asseriscono - una vera e propria razionalità... Con questo sistema i matematici, i fisici,<br />

gli ingegneri avrebbero poco da fare. Si tratta di esprimere ciò che è stereometrico e<br />

meccanico: si tratta <strong>del</strong> meccanismo". 57 In una fabbrica, un quadro costruttivistico non<br />

avrebbe senso. Per il loro aspetto interiore appartengono invece a questa sfera il disegno<br />

costruttivo, il diagramma, il fotomontaggio e un determinato tipo di fotografia, di<br />

cinema e di manifesto.<br />

Questo processo di assimilazione di temi superiori al tema meno nobile che è la Casa<br />

<strong>del</strong>la macchina non può essere indagato nel suo significato più profondo senza tener<br />

conto <strong>del</strong>la venerazione e <strong>del</strong>l'entusiasmo quasi religioso che i tempi prodigano al<br />

loro nuovo idolo, la macchina. In espressioni frammentarie Le Corbusier canta un "inno<br />

56 Ibid., p. 78.<br />

57 F. ROH, Nachexpressionismus, Lipsia 1925, pp. 14 e 15.<br />

6 aprile 2013

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