Perdita del centro - Università Gabriele d'Annunzio
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Seldmayr PERDITA DEL CENTRO 59<br />
leggerirsi verso il basso. Anche nei suoi quadri compaiono oggetti sospesi e trasparenti.<br />
In un progetto per la "fattoria radiosa", perfino la casa <strong>del</strong> contadino - considerata<br />
fino allora legata saldamente alla terra - si trasforma in un piccolo grattacielo poggiante<br />
su pali, per il quale verranno date spiegazioni razionali estremamente futili. 112<br />
Uno degli ideali <strong>del</strong> tempo è la "scatola in aria" (figg. 31, 32).<br />
Da questo desiderio nostalgico sorge in America il progetto - a quanto sembra, pratico<br />
ed economico - di un genere di architettura in cui la casa circolare, con pareti di<br />
metallo levigatissimo, viene appesa ad un albero maestro centrale: una casa, questa,<br />
che non può assolutamente meritare l'appellativo di "costruita".<br />
Mentre l'architettura <strong>del</strong>la seconda rivoluzione nega in questo modo il legame con la<br />
terra, essa si apre al tempo stesso all'universo in maniera fino allora mai vista: non<br />
verso l'alto, come negli ambienti di epoca barocca i quali, con le loro pitture illusionistiche<br />
dei soffitti, negano la chiusura <strong>del</strong> soffitto sollevando senza scosse e interruzioni<br />
il vero piano <strong>del</strong>la costruzione verso sterminati ambienti aerei e luminosi essa si apre,<br />
invece, lateralmente, lungo l'amplissima superficie terrestre.<br />
Anche questa tendenza alla fusione <strong>del</strong>l'ambiente interne con l'esterno è in se stessa<br />
una eccezionale forma simbolici che risale molto logicamente al nuovo sistema di costruzione<br />
in cemento armato. Mentre i sostegni <strong>del</strong> soffitto vengono collocati internamente<br />
come gambi di funghi, nasce l'elemento fondamentale per la nuova edilizia, cioè<br />
la pensilina, che è la cellula originaria <strong>del</strong>la architettura moderna.<br />
Essa si realizza, nella sua maniera più pura, nelle pensiline degli aeroporti, <strong>del</strong>le stazioni<br />
ferroviarie e, più tardi, in quelle <strong>del</strong>le autostrade, ma viene usata anche per la casa<br />
e per il grattacielo. La vetrata continua e scorrevole che fa apparire i singoli piani<br />
come sospesi è la conseguenza naturale di questo genere di architetture, quando si<br />
desideri chiudere lateralmente la pensilina con una parete trasparente.<br />
Ma il carattere principale di questa architettura è quello di essere chiusa nella parte<br />
superiore in maniera massiccia, e aperta senza limiti dai lati (si rifletta sull'alto significato<br />
di questa semplice constatazione). La pensilina è una specie di baldacchino materialistico.<br />
Il suo significato è ben noto alla teoria contemporanea: "L'edificio non deve<br />
più essere una creazione chiusa in se stessa, ma deve vibrare insieme con l'universo".<br />
113 Questa idea aveva già fatto la sua comparsa nel decennio 1890-1900. Era stata<br />
espressa da Frank Lloyd Wright e da Tony Garnier.<br />
L'ARCHITETTURA LABILE<br />
Nel momento in cui - al culmine cioè <strong>del</strong>la seconda rivoluzione - l'architettura geometrica<br />
nega, seguendo il proprio spirito, la base terrena, compaiono alcuni progetti,<br />
ed anche alcune costruzioni, che attaccano una <strong>del</strong>le qualità fondamentali <strong>del</strong>l'architettura,<br />
quella cioè che lega l'asse principale di un intero edificio e le singole parti di<br />
esso alla linea di gravità <strong>del</strong> filo a piombo. Queste nuove creazioni che si scostano da<br />
tale linea sembrano vacillare, quasi che – come nella torre pendente di Pisa - le loro<br />
fondamenta avessero ceduto. Obliquo nello spazio si erge il monumento per la terza<br />
"internazionale" in un progetto di Tatlin che ricorda l'ossatura di una "scenic railway".<br />
114 In altri progetti le pareti si piegano verso l'esterno rispetto alla verticale. L'oratorio<br />
di una setta, di moda a Dresda intorno al 1920, presentava linee diagonali <strong>del</strong><br />
tutto atettoniche.<br />
Se questi fantasmi, per lo più privi di gusto, sono anche privi d'importanza per l'architettura<br />
<strong>del</strong>l'epoca, essi sono però sintomi di una negazione <strong>del</strong>l'elemento tettonico,<br />
negazione peraltro non derivante, in questo caso, dalla concezione degli ingegneri,<br />
bensì dallo spirito <strong>del</strong>la pittura espressionistica, la quale, rendendo labile ogni cosa, fa<br />
112 Riprodotto in Le Corbusier und Pierre Jeanneret, raccolta <strong>del</strong>le loro opere, parte seconda, 1929-34,<br />
Zurigo 1935.<br />
113 Cfr. S. GIEDION, Bauten in Frankreich: Eisenbeton, Berlino e Lipsia, senza data.<br />
114 S. GIEDION, cit.<br />
6 aprile 2013