31.05.2013 Views

Perdita del centro - Università Gabriele d'Annunzio

Perdita del centro - Università Gabriele d'Annunzio

Perdita del centro - Università Gabriele d'Annunzio

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Seldmayr PERDITA DEL CENTRO 66<br />

gliano - spesso a guisa di silhouettes - con pathos castigato dallo sfondo indefinito e<br />

senza limiti.<br />

Nei contemporanei e nei seguaci di Caspar David Friedrich, in Carus, in Dahl e anche<br />

in Blechen prima maniera è presente, come in Friedrich, un impulso verso gli elementi<br />

<strong>del</strong>la natura. "Gli elementi che la scienza fa oggetto di cognizione razionale, la terra, il<br />

mare, l'aria, appartengono in realtà al regno <strong>del</strong> divino, a una religione <strong>del</strong> mondo primitivo,<br />

a una liturgia <strong>del</strong>le sostanze naturali", 130 nella loro purezza che trascende tutto<br />

ciò che è umano. Il "Granatiere sperduto nel bosco ammantato di neve", se anche è in<br />

apparenza un'allegoria politica, in sostanza è un'allegoria <strong>del</strong>l'uomo sperduto nel<br />

mondo che si raffredda. Analoghe le allegorie <strong>del</strong>l' "Eremita sul mare" e <strong>del</strong>la "Speranza<br />

perduta".<br />

Tutto ciò è spesso trascurato. Quando si pensa alle atmosfere romantiche si nota<br />

che questo carattere non termina con la fine <strong>del</strong> romanticismo, ma rimane; con la differenza<br />

però che ora non è più la grande natura a circondare l'uomo bensì quasi il Nulla.<br />

"Così, in una <strong>del</strong>le famose xilografie di Menzel, Federico II di Prussia si erge solitario<br />

su di una roccia emergente dal Nulla, e intorno a lui è il vuoto <strong>del</strong> raccapriccio e <strong>del</strong>l'oscurità"<br />

(H. Schrade).<br />

L'UOMO SFIGURATO (LA CARICATURA)<br />

Caricature sono sempre esistite anche in epoche più antiche. Noi le conosciamo fino<br />

dalla tarda epoca <strong>del</strong>la civiltà alessandrina. In esse viene accentuato ciò che è fisicamente<br />

brutto. Durante l'epoca barocca esistono caricature personali e private, come ad<br />

esempio nei Carracci, in Mitelli e Ghezzi e anche in Bernini. Come giustamente ha osservato<br />

Bau<strong>del</strong>aire, le cosiddette caricature di Leonardo da Vinci non sono vere e proprie<br />

caricature. Nel medioevo esiste il quadro politico infamante, che è un'esecuzione<br />

capitale in effigie.<br />

Solo a cominciare dalla fine <strong>del</strong> secolo 18° compare - prima che altrove, in Inghilterra<br />

- la caricatura come genere a sé, e solo nel secolo 19°, con Daumier, essa diviene<br />

per un grande artista il campo centrale <strong>del</strong>la sua creazione. Non è dunque la semplice<br />

nascita <strong>del</strong>la caricatura a costituire un sintomo importante, ma l'elevarsi di essa fino a<br />

divenire un'alta e significativa forza artistica. Dal 1830 in poi esce, con intendimenti<br />

politici, la rivista "La caricature": "una notte di Valpurga, un pandemonio, una commedia<br />

satanica gozzovigliante, ora pazza ora orripilante". Si allude qui ai bassifondi dai<br />

quali sorgeva caricatura. Per sua natura questa è uno sfiguramento <strong>del</strong> carattere umano<br />

e, nei casi estremi, un'introduzione <strong>del</strong>l'elemento infernale (il quale non è altro che<br />

un insieme di immagini opposte a quelle umane) nell'elemento umano. 131<br />

Lo sfiguramento può seguire varie direzioni: l'uomo viene sfigurato, ad esempio, in<br />

una maschera. È significativo il fatto che le creazioni caricaturali di Daumier abbiano<br />

inizio con questo problema: il primo "vero" Daumier è nelle "maschere", <strong>del</strong> 1851: un<br />

foglio con quindici ritratti in forma di maschere teatrali comiche.<br />

In generale però il procedimento incosciente <strong>del</strong>lo sfiguramento si serve di due metodi<br />

che possono essere chiamati l'uno positivo e l'altro negativo. Quest'ultimo toglie<br />

all'uomo il suo equilibrio, la sua forma e la sua dignità; lo presenta brutto, informe,<br />

meschino e ridicolo. L'uomo, il coronamento <strong>del</strong>la creazione, viene svilito e abbassato,<br />

ma conserva il suo carattere umano. La forma più innocente di questa specie di disillusione<br />

è resa manifesta nelle celebri serie di Daumier, il "Bagno degli uomini" e il "Bagno<br />

<strong>del</strong>le donne".<br />

Questa è la fase in cui la caricatura distrugge ciò che è rimasto <strong>del</strong>l'antico Olimpo.<br />

L'abbassamento <strong>del</strong>l'uomo determina infatti l'attacco al mondo <strong>del</strong>l'iconografia, la quale<br />

aveva realizzato, nel corso dei secoli, un ideale di uomo bello, grande, divino. Simili<br />

tentativi risalgono per un buon tratto nella storia, fino all'interpretazione che Rem-<br />

130 W. F. OTTO, op. cit.<br />

131 P. VALÉRY, Daumier, Parigi 1943; cfr. anche E. KRIS, Zur Psychologie der Karikatur, nella rivista "Imago",<br />

vol. xx, 1934, pp. 450-466.<br />

6 aprile 2013

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!