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Perdita del centro - Università Gabriele d'Annunzio

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Seldmayr PERDITA DEL CENTRO 62<br />

I DEMONI (GOYA)<br />

"Gli altari in rovina sono abitati dai demoni" (E. JÜNGER, Blätter und Steine).<br />

Ogni volta che si approfondisce l'arte di Goya, si rafforza l'idea che egli, come Kant<br />

nella filosofia e Ledoux nell'architettura, appartenga alla schiera dei grandi "distruttori"<br />

chiamati a edificare una nuova epoca. La sua arte, con la forza degli impulsi primitivi,<br />

apre il varco a nuove tendenze divenute sintomatiche per certi importanti orientamenti<br />

<strong>del</strong>la pittura moderna. Sebbene appaia ancora un pittore legato alla corte come Ledoux,<br />

l'architetto <strong>del</strong>l'ancien régime che dedicò la sua grande pubblicazione di architettura<br />

a due monarchi, Goya rappresenta il nuovo tipo <strong>del</strong>l'artista che si espone, proprio<br />

nel senso or ora descritto. L'elemento più nuovo <strong>del</strong>la sua arte non proviene dalla<br />

sfera ufficiale che egli cerca invece di sottovalutare, ma dalla zona <strong>del</strong>l'esperienza esclusivamente<br />

soggettiva e individuale, ossia dalla zona <strong>del</strong> sogno.<br />

Per la prima volta un artista rappresenta liberamente e chiaramente il mondo <strong>del</strong>l'illogicità.<br />

Ambedue le serie dei suoi "sogni" e <strong>del</strong>le sue "follie" costituiscono la vera e<br />

propria chiave per comprendere non solo le sue opere bensì anche l'essenza <strong>del</strong>l'arte<br />

moderna. E "follie" sono anche gli affreschi con i quali egli ha ornato le pareti <strong>del</strong>la<br />

propria casa di campagna e non pochi dei suoi dipinti.<br />

"Gli abbozzi <strong>del</strong>le Follie - dice con ragione Hans Rothe 119 - sono uno degli elementi<br />

dai quali è nata l'arte moderna, che ha subito il loro influsso sia in maniera visibile sia<br />

invisibile. Nessun progresso umano toglierà loro quella caratteristica. Quegli abbozzi<br />

sono una forma di espressione, un principio stilistico che non sarà esattamente capito<br />

ancora per molte generazioni, ma che, una volta compreso e sviluppato, si guadagnerà<br />

sicuramente l'ammirazione; allo stesso modo come avvenne per i princìpi stilistici <strong>del</strong><br />

dorico o <strong>del</strong> romanico". Io direi - astenendomi come per Ledoux da esprimere una valutazione<br />

critica - che esso, possedendo come quelli un carattere innovatore, introduce<br />

una nuova epoca.<br />

Una profonda esperienza <strong>del</strong>l'atmosfera sognante, di tutto ciò che è assurdo, diviene,<br />

qui, per la prima volta, degno di essere rappresentato. È certamente falso sostenere<br />

che queste serie di abbozzi sia stata creata in un primo tempo allo scopo di istruire,<br />

migliorare, stigmatizzare la condotta <strong>del</strong>l'avversario politico. La primitiva veemenza dei<br />

volti non si giustifica con spiegazioni idealistiche così semplici. Le visioni di Goya scaturiscono<br />

da una zona diversa da quella <strong>del</strong>la morale. Esse non hanno, in genere, il significato<br />

di una scrittura ideografica; sono, è vero, quasi un idioma universale, ma non<br />

sono allegorie o metafore che possano essere decifrate. Il senso è stato loro attribuito<br />

soltanto più tardi; nella maggior parte dei casi da altri, in casi isolati forse da Goya<br />

stesso. È noto che questa serie di abbozzi fu pubblicata con titoli diversi: i "sogni" divennero<br />

i "capricci" (un genere noto al pubblico, che poco prima aveva trovato espressione<br />

nei "capricci" di Tiepolo, quando questi esercitò in Spagna la sua attività), le "follie"<br />

si cambiarono in "proverbi" e furono corredate da didascalie che conferivano loro<br />

un senso allegorico. 120 Ma le didascalie originarie di Goya scritte sui singoli fogli sono<br />

per lo più indecifrabili. Non soltanto lo sono per noi, ma lo furono senza dubbio anche<br />

per lo stesso artista; così come le visioni di sogno possono - nel sogno - adattarsi a<br />

determinate didascalie, che al momento <strong>del</strong> risveglio si dimostrano senza senso.<br />

Esse possono essere interpretate solo psicologicamente, proprio come accade per i<br />

sogni, cioè facendo riferimento non a motivi di carattere generico bensì a ciò che è peculiare<br />

di un determinato individuo. Bau<strong>del</strong>aire parla in maniera impareggiabile <strong>del</strong>l'<br />

"amore per l'inafferrabile" caratteristico di Goya. Qui confluiscono tutte quelle tendenze<br />

moderne la cui iconografia non si ispira in genere ai temi d'obbligo, ma piuttosto<br />

all'elemento individuale <strong>del</strong>la coscienza sognante; tendenze, queste, che potrebbero<br />

119 F. GOYA, Disegni, edito da Hans Rothe, Monaco 1943.<br />

120 TH. HETZER, Francisco Goya una die Krise der Kunst um 1800, "Wiener Jahrbuch für Kunstgeschichte",<br />

1950.<br />

6 aprile 2013

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