31.05.2013 Views

Perdita del centro - Università Gabriele d'Annunzio

Perdita del centro - Università Gabriele d'Annunzio

Perdita del centro - Università Gabriele d'Annunzio

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Seldmayr PERDITA DEL CENTRO 68<br />

Questa visione labile compare anche nella pittura realistica <strong>del</strong>la medesima epoca<br />

che talvolta nega, stranamente, la terra come base e che in un leggero tremito preannuncia<br />

scosse molto più forti nella struttura <strong>del</strong> quadro: presagisce cioè le vedute aeree.<br />

In Grandville continuano a vivere in una forma innocua anche le altre componenti di<br />

un'arte che tutto soggettivizza e che ha determinato la trasformazione in quadri <strong>del</strong>le<br />

visioni di Goya, cioè l'insensatezza e l'illogicità. Tutto può trasformarsi in tutto, cose<br />

morte possono fondersi con forme umane e prendere - si può dire - da esse il nutrimento;<br />

possono accadere le cose più inverosimili. Così, in un foglio di Grandville intitolato<br />

"Trasformazioni <strong>del</strong> sogno", un can<strong>del</strong>iere diviene, dopo una serie di metamorfosi,<br />

una fanciulla che tiene in mano un fiore, poi il fantasma di una figura fatta di fumo.<br />

In direzione contraria, attraverso alcuni stadi intermedi esso diviene un arco con la<br />

faretra e infine un uccello fantastico. Accanto, un serpente si trasforma ad una estremità<br />

in una frusta, all'altra in un ramo di rose.<br />

Qui non esiste alcun significato allegorico: il significato è soltanto il carattere sognante<br />

<strong>del</strong>la trasformazione stessa. Nelle creazioni di Grandville si nota un qualche cosa<br />

"che può essere paragonato ai sogni periodici o anche morbosi, i quali si introducono<br />

nel nostro sonno"; 134 si ha cioè l'esperienza di una strana dimensione <strong>del</strong>le cose e,<br />

si potrebbe dire, <strong>del</strong>la sostanza proteiforme <strong>del</strong> sogno stesso.<br />

Come nell'idea <strong>del</strong>la casa sferica, e prescindendo completamente dai rapporti di essa<br />

con altre manifestazioni, si tratta qui di non accettare una simile creazione come un<br />

semplice capriccio <strong>del</strong>la fantasia. Il fenomeno al quale si allude in questo caso in maniera<br />

molto discreta è un preciso elemento che si ritrova in molte correnti <strong>del</strong>l'arte moderna<br />

il cui carattere fantastico è nuovo, spigliato, assoluto. Come d'altro lato ci si persuaderà<br />

che l'intelligenza pratica <strong>del</strong>l'ingegnere crea opere perfette, così l'incoscienza<br />

<strong>del</strong> sogno viene concepita qui per se stessa, senza la comparsa di alcun significato accessorio,<br />

come creatrice. Il sogno è un artista.<br />

Nella stessa zona affonda le sue radici il grande diletto che all'uomo procurano l'irrazionale<br />

e l'illogicità - come si nota ad esempio nel cinema grottesco americano degli<br />

anni fra il 1920 e il 1930 e in seguito specialmente nelle creazioni di Walt Disney - trasformati<br />

nel comico, nello spiritoso, nel fiabesco, nel puerile, non senza che talvolta si<br />

manifesti chiaramente anche il demoniaco.<br />

In Grandville manca questo elemento <strong>del</strong>l'umorismo, estremamente raro anche nei<br />

veri sogni. Sebbene le sue caricature sfigurino meno l'uomo e il suo mondo, esse sono<br />

meno umane e più fredde di quelle di Daumier. Non sono più legate all'uomo da alcun<br />

sentimento umano, neppure dall'odio e dal disprezzo. Le figure umane sfigurate di<br />

Goya e di Daumier richiamano invece, nella maniera più decisa, il sentimento: lo richiamano<br />

ma al tempo stesso lo feriscono. Bau<strong>del</strong>aire ha definito molto bene il carattere<br />

non umano <strong>del</strong>l'arte <strong>del</strong> Grandville: "Egli è un cervello letterario malato che s'incapriccia<br />

sempre degli incroci illegittimi per introdurre così, di soppiatto, le sue tele sognanti<br />

nel regno <strong>del</strong>l'arte figurativa. Un filosofo o un medico potrebbe scrivere un ottimo<br />

studio psicologico o fisiologico su Grandville … Con un coraggio sovrumano questo<br />

individuo è riuscito a portare la sua vita a un punto tale da migliorare la creazione;<br />

l'ha presa in mano, l'ha girata di qua e di là, le ha dato un nuovo ordinamento, l'ha esposta<br />

e interpretata. Così la natura si trasforma in Apocalisse. Egli ha capovolto il<br />

mondo. Non ha forse creato un libro dal titolo "Il mondo alla rovescia"? Esistono persone<br />

superficiali che provano divertimento alla sua arte: io ne sono spaventato". 135 In<br />

queste frasi sono già <strong>del</strong>ineati alcuni caratteri essenziali <strong>del</strong>l'arte moderna.<br />

Un osservatore attento può notare ovunque - in embrione - nel tardo secolo 19°, elementi<br />

<strong>del</strong>l'arte sognante di Grandville. Gli scorci che rendono labile il mondo sono fra<br />

i più innocui. Perfino nel "Traumspiel" (Fantasmagoria) di J. A. Strindberg, la trasformazione<br />

<strong>del</strong>la scena segue ancora il principio creato da Grandville nel suo foglio raffigurante<br />

il "sogno".<br />

134 CH. BAUDELAIRE, Curiosìtés esthétìques. Quelques caricaturistes français, riportato da W. FRAENGER<br />

nel volume Charles Bau<strong>del</strong>aire, Vom Wesen des Lachens, Monaco-Lipsia 1922.<br />

135 CH. BAUDELAIRE, op.cit.<br />

6 aprile 2013

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!