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Perdita del centro - Università Gabriele d'Annunzio

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Seldmayr PERDITA DEL CENTRO 91<br />

La tendenza verso il caotico accompagna come ombra la tendenza all'inorganicità. In<br />

ambedue queste tendenze emergono caratteristiche che ricordano con evidenza i turbamenti<br />

neuropatici individuali e le affezioni mentali.<br />

"ANALOGIA MORBI"<br />

Mi si permetta di rilevare, in maniera però non sistematica, alcune di queste analogie.<br />

Verrà offerta in questo modo la possibilità di penetrare e di ordinare, secondo un<br />

nuovo criterio, i sintomi già riconosciuti ma fino ad ora fraintesi o trascurati, inserendoli<br />

nel quadro generale dei turbamenti.<br />

È tipica di alcune malattie mentali la sensazione di essere sospesi nell'aria; si ha anche<br />

l'impressione che il mondo esterno si sia estraniato, si sia raffreddato, sia morto. È<br />

come se uno avesse perduto il passato o il futuro. 166 "Io rivivevo la mia vita, il presente<br />

era finito, mi perdevo nella vita passata", dice un'ammalata; "guardavo lontano davanti<br />

a me ed io stessa non vivevo più nel presente", dice un'altra: "Vedevo con altri occhi.<br />

Non vedevo più gli uomini di oggi e di ieri, ma vedevo ogni singolo uomo nel giorno<br />

<strong>del</strong>la sua morte". L'atmosfera tipica di questi casi di malinconia potrebbe essere definita<br />

come quella <strong>del</strong> giudizio universale, come quella cioè di un "Dies irae permanente"<br />

(Frankl). Ma questa è già quasi la definizione di un determinato carattere <strong>del</strong>l'espressionismo.<br />

All'angoscia di un futuro catastrofico corrisponde - e questo sia detto non<br />

soltanto per le forme di affezioni individuali ma anche per la "malattia <strong>del</strong>l'epoca" - il<br />

futurismo. L'uomo maniaco vive quindi nel futuro, fa programmi, foggia piani, anticipa<br />

talvolta il futuro, considera le sue possibilità come realtà: è, insomma, permeato di futuro.<br />

167<br />

"Nelle follie nichiliste <strong>del</strong>la malinconia avvengono altri fenomeni: insieme con i valori,<br />

spariscono le cose portatrici dei valori stessi". Il mondo viene "inserito nel nichilismo<br />

e giunge alla srealizzazione. Tutto ciò che è proprio <strong>del</strong> mondo e che mi circonda è<br />

sparito davanti ai miei occhi. Devo creare tutto il mondo e non posso. Devo ora sostituire<br />

i mari, i monti, e tutto" (analogia con il cubismo e il costruttivismo).<br />

Esiste l'esagerazione <strong>del</strong>le dimensioni (analogia con la megalomania nell'arte), l'allontanamento<br />

dallo stile fluido (analogia con lo smembramento <strong>del</strong>l'arte moderna in<br />

più di una tendenza), la preponderanza <strong>del</strong>la funzione espressiva a detrimento di quella<br />

rappresentativa (analogia con l'espressionismo), il fenomeno <strong>del</strong>le lingue artificiali, i<br />

pensieri <strong>del</strong> dormiveglia (analogia con Cézanne), l'esperienza di ciò che è proprio ed<br />

interiore vista come se fosse estranea e venisse dal di fuori; ma questo può essere<br />

chiamato allucinazione (analogia con Goya, Füssli, Ensor, Kubin e con i surrealisti).<br />

La descrizione che Jaspers fa <strong>del</strong>l'arte schizofrenica si adatta alla produzione surrealista.<br />

168<br />

Ma da queste osservazioni non si dovrà dedurre che l'arte moderna sia una creazione<br />

di neuropatici e di psicopatici, neppure quando la produzione di alcuni singoli artisti<br />

potrebbe farlo supporre. Una simile errata interpretazione rientrerebbe allora nei<br />

sintomi <strong>del</strong>l'epoca. Infatti, un'arte dei malati di mente che sia vera arte non esiste.<br />

Nell'arte si produce qualche cosa, si crea un'opera. "La sofferenza <strong>del</strong>l'artista per il<br />

mondo non è ancora giunta al punto da essere simile ad una sofferenza dovuta a malattia.<br />

La sua sofferenza è rivolta unicamente al mondo".<br />

Ma queste analogie sono forse un sintomo per dimostrare che, oltre le sofferenze<br />

individuali di tali ammalati, esiste una sofferenza <strong>del</strong>l'epoca le cui premesse interiori<br />

debbono essere, evidentemente, molto simili alle premesse di quelle sofferenze. Esse<br />

sono infatti accompagnate dalle medesime sensazioni, divenute collettive: angoscia,<br />

malinconia. perdita <strong>del</strong> senso <strong>del</strong>la realtà.<br />

Si prova quindi la tentazione di ricercare e - si direbbe - di anticipare le cause <strong>del</strong>la<br />

situazione <strong>del</strong> mondo moderno, situazione che appare illuminata dalla viva luce dei<br />

166 V. E. FRANKL, Aerztliche Seelsorge, 4a ed., Vienna 1947.<br />

167 Ibid.<br />

168 K. JASPERS, Allgemeine Psychopathologie, 4a ed., 1946.<br />

6 aprile 2013

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