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Le Vite - Fondazione Memofonte

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modo ritratto; e come nelle altre cose degli uomini suole avvenire, a poco a poco andandosi<br />

innalzando, queste ancora non solamente a devozione e santità, ma a pompa et a magnificenza<br />

hanno recato; come anco si conosce aver fatto l’architettura, la quale, dalle umili e private case<br />

semplicemente e senza arte murate, a far templi e palazzi altissimi e teatri e logge con gran maestria<br />

e spesa si diede.<br />

Questi adunche pare che fussero i principii di cotali arti, le quali in tanta nobiltà e maraviglia degli<br />

uomini per ingegno dei loro maestri egregii salirono, che e’ pare che non contenti dello imitar la<br />

natura con quella alcuna volta abbino voluto gareggiare. Ma di tutte queste, che molte sono e che<br />

tutte pare che venghino da un medesimo fonte, qual sia più nobile non è nostro intendimento di<br />

voler cercare al presente, ma sì bene quali fussero quelli di chi sia rimasa memoria e che in esse<br />

ebbero alcuno nome e che primieramente le esercitarono. E però ch’e’ ci pare che l’origine di tutte<br />

cotali arti sia il disegno semplice - il quale è parte di pittura o che da quella ha principio, facendosi<br />

ciò nel piano -, parleremo primieramente de’ pittori e poi di coloro che di terra hanno formato e di<br />

quegli che in bronzo o in altra materia [II. V] nobile, fondendola, hanno ritratto, et ultimamente di<br />

coloro i quali nel marmo o in altra sorte di pietra con lo scarpello levandone hanno scolpito, fra i<br />

quali verranno ancora coloro i quali del rilèvo più alto o più basso hanno alcuno nome avuto.<br />

Dicesi adunche, lasciando stare gli Egizzii dei quali non è certezza alcuna, in Grecia la pittura avere<br />

avuto suo principio; alcuni dicono in Sicione et alcuni in Corinto, ma tutti in questo convengono ciò<br />

essersi fatto prima semplicemente con una sola linea circondando l’ombra d’alcuno, e dipoi con<br />

alcuno colore con alquanto più di fatica; la qual maniera di dipignere sempre è stata, come<br />

semplicissima, in uso et ancora è, e questa dicono aver insegnato la prima volta altri Filocle di<br />

Egitto et altri Cleante da Corinto. I primi che in questa si esercitarono si truova essere stato Ardice<br />

da Corinto e Telefane Sicionio, li quali, non adoperando altro che un color solo, ombravano le lor<br />

figure dentro con alcune linee. E per ciò che, essendo l’arte loro ancor rozza e le figure d’un color<br />

solo, non bene si conosceva di cui elle fussero imagini, ebbero per costume di scrivervi a piè chi<br />

essi avevano voluto rassembrare.<br />

Il primo che trovasse i colori nel dipignere, come dicono aver fatto fede Arato, fu Cleofanto da<br />

Corinto; e questi non si sa così bene se ei fu quello stesso il quale disse Cornelio Nepote esser<br />

venuto con Demarato padre di Tarquinio Prisco, che fu re delli Romani, quando da Corinto sua<br />

patria partendosi venne in Italia per paura di Cipselo prencipe di quella città, opure un altro,<br />

comeché a questo tempo in Italia fusse l’arte del dipignere in buona riputazione, come si può<br />

congetturare agevolmente, perciò che in Ardea, antichissima città né molto lontana da Roma, oltre<br />

al tempo di Vespasiano imperadore si vedevano ancora in alcuno tempio nel muro coperto alcune<br />

pitture- le quali erano, molto innanzi che Roma fusse, state dipinte -, sì bene mantenute che elle<br />

parevano di poco innanzi colorite. In Lanuvio parimente ne’ medesimi tempi, cioè innanzi a Roma,<br />

e forse del medesimo maestro, una Atalanta et una Elena ignude di bellissima forma ciascuna, le<br />

quali lunghissimo tempo furono conservate intere dalla qualità del muro dove erano state dipinte,<br />

avengaché un Ponzio uficiale di Gaio imperadore, struggendosi di voglia d’averle, si fosse sforzato<br />

di tôrle quindi et a casa sua portarnele, e lo arebbe fatto se la forma del muro l’avesse sofferto.<br />

Donde si può manifestamente conoscere in quei tempi, e forse molto più che in Grecia e molto<br />

prima, la pittura essere stata in pregio in Italia.<br />

Ma poiché le cose nostre sono in tutto perdute e ci bisogna andare mendicando le forestieri,<br />

seguiremo la incominciata istoria di raccontare gli altri di cotale arte maestri quali da prima si<br />

dichino essere stati; benché né i Greci ancora non hanno così bene distinto i tempi loro in questa<br />

parte, perciò che e’ si dice essere stata molto in pregio una tavola dove era dipinta una battaglia de’<br />

Magneti con sì bella arte che Candaule re di Lidia la aveva comperata altro e tanto peso d’oro, il che<br />

venne a essere intorno alla età di Romolo primo fondatore di Roma e primo re de’ Romani, che già<br />

era cotale arte in tanta stima. Onde siamo forzati confessare l’origine di lei essere molto più an[II.<br />

VI]tica, e parimente coloro i quali un solo colore adoperarono, l’età de’ quali non così bene si<br />

ritrova; e parimente Igione che per sopranome fu chiamato Monocromada da questo, perciò che con<br />

un solo colore dipinse, il quale affermano essere stato il primo nelle cui figure si conoscesse il<br />

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