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Le Vite - Fondazione Memofonte

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saggio di sé, che si aspettava che dovesse di gran lunga trappassare il suo maestro. E certo così<br />

sarebbe stato: ma la fortuna, che quasi sempre agl’alti principii volentieri s’oppone, non lasciò<br />

venire a perfezzione l’Ingegno; perciò che cadendogli un trabocco di scesa negl’occhi, il misero ne<br />

divenne, con infinito dolore di chiunche lo conobbe, cieco del tutto. Il qual caso dignissimo di<br />

compassione udendo papa Sisto, come quello che amò sempre i virtuosi ordinò che in Ascesi gli<br />

fusse ogni anno, durante la vita di esso Andrea, pagata una provisione da chi là maneggiava<br />

l’entrate. E così fu fatto insino a che egli si morì d’anni ottantasei.<br />

Furono medesimamente discepoli di Pietro, e perugini anch’eglino, Eusebio S. Giorgio che dipinse<br />

in S. Agostino la tavola de’ Magi, Domenico di Paris che fece molte opere in Perugia et attorno per<br />

le castella, seguitato da Orazio suo fratello; parimente Giannicola, che in S. Francesco dipinse in<br />

una tavola Cristo nell’orto, e la tavola d’Ognisanti in S. Domenico alla cappella de’ Baglioni, e<br />

nella cappella del Cambio istorie di S. Giovanni Battista in fresco. Benedetto Caporali, altrimenti<br />

Bitti, fu anch’egli discepolo di Pietro, e di sua mano sono in Perugia sua patria molte pitture; e nella<br />

architettura s’esercitò di maniera che non solo fece molte opere, ma comentò Vitruvio in quel modo<br />

che può vedere ognuno, essendo stampato; nei quali studii lo seguitò Giulio suo figliuolo, pittore<br />

perugino. Ma nessuno di tanti discepoli paragonò mai la diligenza di Pietro né la grazia che ebbe nel<br />

colorire in quella sua maniera, la quale tanto piacque al suo tempo che vennero molti di Francia, di<br />

Spagna, d’Alemagna e d’altre provincie per impararla; e dell’opere sue si fece, come si è detto,<br />

mercanzia da molti, che le mandarono [I. 517] in diversi luoghi, inanzi che venisse la maniera di<br />

Michelagnolo. La quale avendo mostro la vera e buona via a queste arti, l’ha condotte a quella<br />

perfezzione che nella Terza seguente Parte si vedrà, nella quale si tratterà dell’eccellenza e<br />

perfezzione dell’arte, e si mostrerà agl’artefici che chi lavora e studia continuamente, e non a<br />

ghiribizzi o a capricci, lascia opere e si acquista nome, facultà et amici.<br />

[I. 518]<br />

VITA DI VITTORE SCARPACCIA<br />

Et altri Pittori Viniziani e Lombardi<br />

Egli si conosce espressamente che quando alcuni de’ nostri artefici cominciano in una qualche<br />

provincia, che dopo ne seguono molti l’un dopo l’altro e molte volte ne sono in uno stesso tempo<br />

infiniti, perciò che la gara e l’emulazione e l’avere avuto dependenza chi da uno e chi da un altro<br />

maestro eccellente, è cagione che con più fatica cercano gl’artefici di superare l’un l’altro quanto<br />

possono maggiormente. E quando anco molti dependono da un solo, sùbito che si dividono, o per<br />

morte del maestro o per altra cagione, sùbito viene anco divisa in loro la volontà, onde per parere<br />

ognuno il migliore e capo di sé cerca di mostrare il valor suo. Di molti dunque che quasi in un<br />

medesimo tempo e in una stessa provincia fiorirno, de’ quali non ho potuto sapere né posso scrivere<br />

ogni particolare, dirò brevemente alcuna cosa, per non lasciare, trovandomi al fine della Seconda<br />

Parte di questa mia opera, indietro alcuni che si sono affaticati per lasciar il mondo adorno<br />

dell’opere loro; de’ quali, dico, oltre al non aver potuto aver l’intero della Vita, non ho anco potuto<br />

rinvenire i ritratti, eccetto quello dello Scarpaccia, che per questa cagione ho fatto capo degl’altri.<br />

Accettisi dunque in questa parte quello che io posso, poi che non posso quello che io vorrei.<br />

Furono addunque nella Marca Trivisana et in Lombardia, nello spazio di molti anni, Stefano<br />

Veronese, Aldigieri da Zevio, Iacopo Davanzo bolognese, Sebeto da Verona, Iacobello de Flore,<br />

Guerriero da Padova, Giusto e Girolamo Campagnuola, Giulio suo figliuolo, Vincenzio Bresciano,<br />

Vittore, Sebastiano e Lazaro Scarpaccia viniziani, Vincenzio Carena, Luigi Vivarini, Giovan Batista<br />

da Conigliano, Marco Basarini, Giovanetto Cordegliaghi, il Bassiti, Bartolomeo Vivarino, Giovanni<br />

Mansueti, Vittore Bellino, Bartolomeo Montagna da Vicenza, Benedetto Diana e Giovanni<br />

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